La scorsa settimana il Parlamento europeo ha votato una proposta volta a ridurre l’impatto della tassa sul carbonio per le imprese che importano beni ad alta intensità di emissioni nell’Unione europea.
La proposta, presentata dalla Commissione europea il 26 febbraio 2025, è stata approvata il 13 maggio dalla commissione Ambiente del Parlamento UE e ora passa al vaglio dell’intera assemblea. Si tratta di una modifica al meccanismo denominato CBAM (Carbon Border Adjustment Mechanism – Meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere), introdotto dal Regolamento Ue 2023/956.
Il CBAM, operativo dal 2026, prevede che alcune merci importate nell’Ue siano soggette a un prezzo per le emissioni di carbonio generate durante la produzione, equiparando così gli oneri ambientali tra produttori europei e importatori esterni.
La nuova proposta mira ad alleggerire il carico economico e burocratico soprattutto per i piccoli importatori. È prevista infatti l’introduzione di una soglia annuale di 50 tonnellate: solo al superamento di questo limite scatteranno gli obblighi legati alla disciplina CBAM. In questo modo, chi importa quantità limitate di beni verrebbe escluso dal pagamento del contributo ambientale.
Inoltre, per le aziende che resteranno soggette alla normativa, si prevede una semplificazione degli adempimenti burocratici, con modifiche al sistema di autorizzazione per l’importazione e un ridimensionamento delle modalità di rendicontazione delle emissioni.