Lo scorso 29 maggio 2025 a Roma presso WeGil la Regione Lazio ha presentato il bando "La Libertà di Lavorare", un'iniziativa finanziata dal Programma FSE+ 2021-2027 che promuove l'inclusione socio-lavorativa di persone in esecuzione penale esterna attraverso tirocini extracurriculari della durata di 12 mesi completamente finanziati dalla Regione, coprendo un'indennità mensile di 800 euro e le spese assicurative, senza alcun onere per le aziende ospitanti.
Il progetto mira a favorire il reinserimento lavorativo di 120 persone in esecuzione penale esterna nel Lazio tra il 2025 e il 2026, sensibilizzare le imprese sull'importanza dell'inclusione sociale e lavorativa, creare un ponte tra il sistema penale e il mondo del lavoro, offrendo opportunità concrete di crescita personale e professionale.
Le aziende possono quindi partecipare a un progetto di responsabilità sociale con impatto concreto sul territorio, accedere a nuove risorse umane motivate e supportate da un percorso formativo, non dovranno sostenere costi in quanto la Regione copre l'indennità di tirocinio e le assicurazioni, ed avranno supporto da parte dei Centri per l'Impiego nella selezione e gestione dei tirocinanti.
All'iniziativa ha preso parte Miriam Diurni delegata Unindustria per Cultura d’Impresa, Etica e Certezza del Diritto, che ha sottolineato l'importanza del progetto:
“Il lavoro è un elemento fondamentale per il reinserimento di persone detenute, è opportunità di riscatto e un forte deterrente alle recidive. Non è facile per detenuti ed ex detenuti rientrare nel mondo del lavoro, pregiudizio e timore degli interlocutori sicuramente giocano un ruolo non trascurabile.
Per le aziende si tratta invece di un tema di cultura d’impresa e rientra nell’ambito della responsabilità sociale dell’impresa, tema che il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ha voluto riportare al centro del nostro dibattito interno ed esterno Assumere detenuti in esecuzione penale esterna o ex detenuti è sicuramente un’iniziativa che rientra nel perimetro della responsabilità sociale. Nello stesso tempo, potrebbe e dovrebbe essere anche una risposta ad esigenze occupazionali delle aziende stesse.
Nel nostro paese, ancora è molto ampio il mismatch tra domanda e offerta di lavoro. Nel 2025 Unioncamere segnala che il 49,4% delle assunzioni programmate sono di difficile reperimento, dovute a mancanza di candidati qualificati. Il bando “La libertà di lavorare” è una di quelle misure che va anche in questa direzione, perché finanzia tirocini, quindi, la possibilità per 120 detenuti di formarsi in modo attivo e reinserirsi nel mondo del lavoro in posizioni che sono concretamente necessarie alle aziende.
L’impegno di Unindustria per la riqualificazione dei detenuti parte dal 2018, attraverso differenti iniziative ed eventi, in primis, di sensibilizzazione, promossi in collaborazione con Rebibbia dal past President della Sezione Consulenza, Attività Professionali e Formazione, Roberto Santori, Direttore generale di Challenge Network. Per quanto concerne le attività di formazione, con la collaborazione di Orienta SpA, dal 2019 ad oggi sono stati formati un totale di 73 detenuti. I corsi si sono conclusi con un attestato di partecipazione per ciascun detenuto e con alcune simulazioni di colloqui di lavoro avvenuti direttamente con aziende del territorio. Il percorso si è arricchito nel tempo di partnership illustri, come ad esempio RAI per il Sociale, Fondazione Angelini e Tim, Fondazione Human Age Institute e Fondazione Severino con cui, insieme a Manpower, sono stati realizzati ulteriori momenti formativi nell’ambito del percorso “Libere di rinascere” che ha interessato 12 detenute.
In ultimo, lo scorso 4 marzo, attraverso l’evento “LiberiD.Includere”, è stata svolta verso le imprese una attività formativa/informativa sulle buone prassi in materia e sui vantaggi concreti in termini di brand reputation e benefici fiscali, al fine di promuovere una call to action virtuosa della base associativa. Tra dicembre 2022 e gennaio 2023, come Presidente di Unindustria Frosinone ho incontrato “Seconda chance”, da cui ne sono scaturiti due importanti progetti: l’assunzione di 5 detenuti in una azienda associata del territorio; la ristrutturazione di un locale per accogliere i figli dei detenuti offerta da Ance Frosinone. È stato un esperimento positivo, seppure tra tante difficoltà: a conferma del fatto che parliamo di un tema di cultura d’impresa e, più in generale, di tema culturale. È necessario, quindi, combattere con esempi positivi il pregiudizio. I valori positivi dell’azienda e dell’imprenditore devono essere trasmessi all’intera compagine aziendale, così come i valori positivi di un’azienda e la sua esperienza vanno diffusi tra le altre realtà, affinché queste esperienze non siano sporadiche, ma diventino sistematiche.
Unindustria proseguirà la propria attività di sensibilizzazione, ferma restando l’importanza di una mappatura delle esigenze specifiche delle imprese per selezionare a monte i candidati più idonei, nonché l’importanza di sburocratizzare le procedure di “assunzione” delle persone detenute. Sicuramente, per combattere i pregiudizi e creare un sistema che renda agevole e di routine il matching tra lavoratori detenuti e aziende, questa iniziativa della Regione è un ottimo punto di partenza.”