(Adnkronos) - Una decisa accelerata nel processo di transizione ecologica nel nostro Paese potrebbe giungere dalla riqualificazione del patrimonio immobiliare di proprietà della Pubblica Amministrazione. Un patrimonio particolarmente sostanzioso che conta circa 44 mila tra fabbricati, immobili e aree diverse, il cui valore, secondo quanto stimato dall’Agenzia del Demanio, è pari a 62,8 miliardi di euro. Un patrimonio spesso poco utilizzato, in disuso, in stato di degrado e abbandono. L’importanza della rigenerazione di edifici e aree di proprietà pubblica, non è solo una questione ambientale legato all’efficientamento energetico e quindi alla riduzione di emissioni di CO2, ma permetterebbe di riqualificare interi quartieri cittadini, creando nuovi spazi accessibili e funzionali alla vita sociale. Per tali motivi, l’Agenzia del Demanio ha avviato un Piano di rifunzionalizzazione da realizzare entro il 2026 con un investimento complessivo di 4,7 miliardi di euro. Sono già stati avviati numerosi progetti, tra i quali: la Manifattura Tabacchi di Torino, trasformata in campus culturale; l’ex città dello sport di Roma Tor Vergata ripensata come Green city per il Giubileo 2025; l’ex carcere di Perugia riqualificato nella nuova cittadella della giustizia. Il ritorno economico complessivo stimato per la riqualificazione dell’intero patrimonio immobiliare pubblico si aggira attorno ai 200 miliardi di euro di plusvalenza. In ambito di gestione degli immobili pubblici, il 15 aprile 2025, il Ministero dell’Economia e delle finanze, l’Agenzia del Demanio e Consip, hanno siglato un accordo di collaborazione per una strategia di procurement condivisa in modo da rendere la gestione del patrimonio immobiliare dello Stato sempre più efficiente e sostenibile, mediante l’adozione di modelli e strumenti innovativi. Tra gli obiettivi principali dell’accordo vi è proprio accelerare il processo di riqualificazione ed efficientamento energetico degli immobili pubblici.