A Pomezia il primo TMB (trattamento meccanico biologico) che recupera materia da rifiuti urbani indifferenziati è della Ecosystem. Venti milioni di investimento per la riqualificazione di un sito industriale (ex miniera estrattiva di zolfo) - si legge in una nota diffusa dall’azienda associata - che sarebbe rimasto orfano, trenta nuove assunzioni per mettere in funzione una linea che rappresenta una sintesi delle tecnologie più avanguardistiche che permettono di filtrare odori, riciclare acque, ridurre emissioni ma soprattutto trasformare in Materia Prima Seconda rifiuti urbani indifferenziati altrimenti destinati alla discarica o all’incenerimento.
Tre anni e mezzo per l’iter autorizzativo, un anno e mezzo per la costruzione. L’impianto una volta a regime, tratterà fino a 240 mila tonnellate di rifiuto urbano indifferenziato garantendo, anche in caso di fermo per manutenzione, la ricezione di tutto il tal quale proveniente dai Comuni, grazie a vasche di contenimento di 1000 metri cubi.
Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza delle massime autorità politiche ed istituzionali del territorio, ma al tour all’interno dell’impianto, hanno preso parte anche i comitati civici.
“Con la nostra presenza a questo momento vogliamo testimoniare tutto il nostro sostegno alla Ecosystem. Crediamo nel recupero spinto dei rifiuti e sosterremo sempre tutte quelle iniziative industriali che hanno ricadute positive sul territorio. Continueremo invece a dire di no all’impiantista già aggressiva” - ha detto il sindaco di Pomezia Veronica Felici, intervenendo alla cerimonia inaugurale.
“Il coraggio mostrato da questi imprenditori prima sfidando l’incertezza dei tempi, poi facendosi carico di un investimento economico significativo, ma soprattutto lasciando sempre aperti i cancelli del loro impianto alla gente che vive a poco centinaia di metri da qui, è un fatto da raccontare per aiutare tanti altri territori a superare quei pregiudizi e quelle preoccupazioni che, toccando con mano la tecnologia spinta dietro processi industriali come questo, perderebbero ogni ragion d’essere” - ha detto Elisabetta Perrotta, Direttore Generale di Assoambiente.
“Dietro questa nuova idea ci sono 45 anni di impresa e di storia familiare. Per farlo funzionare, un impianto deve essere perfettamente inserito nel territorio che lo ospita. Abbiamo fatto della trasparenza il mantra della nostra impresa. Lasceremo i cancelli aperti a chiunque voglia capire come lavoriamo e con quali risultati. E questa inaugurazione è solo l’inizio di unanuova storia” - ha detto Luca Dante Ortolani, Amministratore Unico della società.
Il riferimento agli obiettivi futuri, è a quello che sarà il totale revamping della linea 8, pronta entro la fine del 2026: una linea finanziata in parte con i fondi del PNRR e che punterà al recupero spinto di plastiche rigide dai Raee (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), altra filiera strategica per l’economia circolare e alla quale, impianti innovativi come quello di Pomezia, assicurano standard sempre più in linea con i target europei.