(Adnkronos) - A partire dagli indicatori del bollettino delle entrate internazionali del Dipartimento delle finanze, il primo trimestre del 2025 evidenzia come la situazione fiscale dei Paesi dell’UE e dell’area dell’euro sia in rapida evoluzione. Con particolare riferimento al confronto tra imposte dirette come l’Irpef e indirette come l’Iva, è possibile fare un confronto tra i principali Paesi. Un confronto da cui emerge, prima di tutto che l’Irlanda nei primi tre mesi dell’anno ha il primato del gettito tributario con un incremento del 17,5% rispetto allo stesso periodo del 2024. Al secondo posto il Portogallo con un gettito cresciuto su base annua del 12,5%, mentre sul terzo gradino del podio si trova la Spagna dove le entrate dell’erario sono aumentate del 9,7%. Piuttosto indietro invece Paesi come la Gran Bretagna e l’Italia che rispettivamente segnano una crescita nell’incasso di imposte e tasse del 4,7% e del 4,6% nel primo trimestre del 2025. Dall’analisi della situazione del fisco italiano, si evince, tra l’altro, un’aliquota Iva in linea con la media degli altri Paesi europei, anche se le criticità e le sfide sono particolarmente importanti specie in termini di equilibrio tra il prelievo fiscale e la crescita economica, a maggior ragione in un contesto geopolitico ed economico internazionale di grande incertezza accresciuta dalla decisione del Governo americano di introdurre i dazi. Sempre in ambito di Iva, l’aliquota ordinaria più elevata in Europa si registra in Ungheria con il 27%, seguita dalla Finlandia con il 25,5% e da Danimarca, Svezia e Croazia con il 25%. In Slovacchia, invece, si registra l’incremento di aliquota Iva più considerevole, dal 20% dell’anno scorso al 23% del 2025. Infine, da segnalare l’accelerazione del processo di digitalizzazione del fisco in tutto il Vecchio Continente, ad esempio, con l’estensione obbligatorio della fatturazione elettronica.