La Regione Lazio ha definito le modalità di ripartizione dei flussi di rifiuti indifferenziati in uscita dagli impianti intermedi di trattamento verso gli impianti “minimi” presenti sul territorio regionale, ovvero quelli considerati essenziali per garantire la chiusura del ciclo di gestione dei rifiuti.
Queste disposizioni sono contenute nella Deliberazione della Giunta regionale n. 591 del 10 luglio 2025 (in allegato) e riguardano in particolare le quantità di rifiuti urbani che, dopo essere passati dagli impianti intermedi, possono essere destinate all'incenerimento o allo smaltimento in discarica. Il provvedimento prende inoltre in considerazione l’indice di prossimità, calcolato sulla base della distanza tra impianto intermedio e impianto finale, come criterio per la distribuzione dei flussi.
Il Programma nazionale di gestione dei rifiuti (approvato con il Decreto ministeriale 257/2022) e la deliberazione dell’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (ARERA) n. 363/2021/R/Rif del 3 agosto 2021 — relativa alle tariffe per il periodo 2022-2025 — impongono alle Regioni di identificare non solo gli impianti minimi, ma anche i relativi flussi di rifiuti trattati. Il Lazio aveva già individuato tali impianti con la deliberazione di Giunta regionale n. 31 del 23 gennaio 2025, successivamente aggiornata con la DGR n. 402 del 30 maggio 2025.
La Regione, aggiornando la precedente metodologia tariffaria, ha stabilito di estendere i criteri ARERA, di cui alla citata deliberazione, a tutti i flussi in uscita da impianti intermedi e diretti agli impianti “minimi”.