«Ritengo di poter dire che in questa provincia siano evaporati investimenti per un totale di 1 miliardo di euro per i tempi della burocrazia. Mi spiego meglio: i costi dei ritardi della burocrazia sono largamente superiori agli incentivi. Ci sono tante aziende pronte a investire, ma non lo fanno perché consapevoli che le risposte alle loro richieste o alle autorizzazioni o non arrivano oppure arrivano fuori tempo massimo».
Lo scrive Ciociaria Oggi evidenziando come il Presidente di Unindustria Frosinone, Corrado Savoriti, abbia sottolineato qualcosa che avrebbe dovuto far saltare tutti dalla sedia. Significa che non è cambiato nulla rispetto agli passati, quando, dopo la vicenda della Catalent suonò una sorta di allarrme rosso. Il paradosso di questo territorio è che vanta delle eccellenze assolute. Specialmente in alcune settori, a partire dal farmaceutico. Nei primi nove mesi del 2025 in provincia di Frosinone l'export ha totalizzato 7,6 miliardi di euro. Una crescita del 30% rispetto allo stesso periodo del 2024. Un dato che supera il risultato regionale (+14%) e quello nazionale (+3,6%). Questa l'analisi del Centro Studi di Unindustria: «L'incremento del 30% corrisponde a 1,7 miliardi di euro. Siamo la prima provincia del Lazio per crescita in valore e la terza a livello nazionale, dopo Firenze e Trieste (rispettivamente: +8,1 miliardi e +2,6 miliardi)».
Le cifre dicono che gran parte della crescita è trainata dal settore farmaceutico, che è aumentato dei 40,5%. Inoltre, nonostante tutto quello che è successo negli ultimi decenni, il territorio mantiene un certo grado di attrattività. Il macigno della burocrazia è un problema che va affrontato per essere risolto. L'intera classe dirigente dovrebbe considerarla una priorità imnunciabile. Il 2026 dovrà essere l`anno delle risposte. Negli ultimi mesi c'è statala novità della Zona Logistica Semplificata, che indubbiamente apre degli spazi che prima non c'erano: la ZIs prevede semplificazioni procedurali e burocratiche, agevolazioni fiscali e accesso al credito di imposta. Dunque, se non ora quando? Specialmente sul versante delle semplificazioni procedurali e burocratiche. Ci sono stati altresì 1OO milioni di euro stanziati in favore del Consorzio industriale del Lazio, direttamente con un decreto della presidenza del Consiglio dei ministri. C'è la prospettiva della Zona Franca Doganale. Insomma, un "pacchetto" di misure che possono fare la differenza, avviando una seria politica economica di rilancio. Ecco perché, relativamente al 2026, è fondamentale avere delle risposte definitive su almeno due punti, il primo è la Stazione Tav a Ferentino, pensata come opera di bacino per l'intero Basso Lazio. Se ne parla ormai da mesi, è necessario tirare una linea e sapere quali saranno le reali opzioni. C'è quindi il tema del futuro dell'automotive e dell'indotto: «Dobbiamo mantenere i piedi per terra e non alimentare illusioni», prosegue Savoriti. «Sicuramente lo sviluppo del comparto dell'Aerospazio è una cosa positiva, ma va detto subito che non potrà avere lo stesso impatto che ebbe l'automotive. Specialmente per quanto riguarda l'indotto».
A cura di Corrado Trento per Ciociaria Oggi.