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News - 25/10/2011

Quadro di valutazione 2011 dell'Ue sugli investimenti nella ricerca e sviluppo industriale

E’ stato pubblicato dalla Commissione europea Il "Quadro di valutazione 2011 dell'Ue sugli investimenti nella ricerca e sviluppo industriale". Il Quadro di valutazione fornisce informazioni sulle 1.400 società più importanti del mondo (400 basate nell'Ue e 1.000 nei paesi terzi) classificate secondo gli investimenti realizzati in R&S, e misura il valore totale dell'investimento complessivo indipendentemente dal luogo in cui tali attività si svolgono.

Se da un lato il documento evidenzia che gli investimenti in R&S delle maggiori imprese Ue hanno registrato una forte ripresa nel 2010, con una crescita del 6,1 per cento contro una diminuzione del 2,6 per cento nel 2009, dall’altro rivela che, per quanto riguarda la crescita in R&S, nel complesso le imprese Ue rimangono indietro rispetto ai principali concorrenti degli Stati Uniti e di taluni paesi asiatici.

Nel 2010 si è registrata una tendenza positiva generale, quando gli investimenti in R&S a livello mondiale sono aumentati del 4 per cento, evidenziando una sensibile ripresa dopo il calo dell'1,9 per cento registrato nel 2009.

Le maggiori 50 imprese su scala mondiale in termini di investimenti complessivi in R&S comprendono 15 società Ue, 18 imprese USA e 13 imprese giapponesi. Ai primissimi posti troviamo due società farmaceutiche: la svizzera Roche (7,2 miliardi di euro), seguita dall'americana Pfizer (7 miliardi di euro). La Volkswagen (sesta posizione, 6,3 miliardi di euro è il principale investitore Ue), seguita da Nokia (undicesima con 4,9 miliardi), Daimler (tredicesima con 4,8 miliardi) e Sanofi-Aventis (quattordicesima con 4,4 miliardi).

Le imprese statunitensi hanno avuto un risultato persino migliore dell'Ue nel 2010, con una crescita del 10 per cento (dopo un calo del 5,1 per cento nel 2009).

Le imprese di alcuni paesi asiatici hanno continuato a registrare una crescita molto forte degli investimenti in R&S, tra cui il 29,5 per cento per le società cinesi e il 20,5 per cento per le società della Corea del Sud.

Le 1.400 società elencate nel quadro di valutazione impiegavano più di 40 milioni di persone nel 2010 (+3 per cento rispetto al 2009). Un'analisi delle tendenze degli ultimi otto anni indica che la crescita dell'occupazione nei settori a forte intensità di R&S è in genere più elevata che in altri settori, e risente meno della crisi economica.

Più di due terzi degli investimenti in R&S delle società presenti nel quadro di valutazione Ue proviene dalle imprese situate nei tre Stati membri più grandi con le imprese tedesche che registrano la crescita più alta in un anno (8,1 per cento). Ciò è dovuto principalmente ad alcune imprese automobilistiche (Daimler, Volkswagen e BMW). La crescita degli investimenti in R&S delle imprese del Regno Unito è aumentata del 5,8 per cento, vicino alla media UE, a fronte del 3,8 per cento delle imprese francesi.

In altri Stati membri, alcuni grandi operatori rappresentano le più alte percentuali della crescita degli investimenti in R&S. Tra questi, Novo Nordisk (27,3 per cento) e Vestas (49,8 per cento) in Danimarca e Banco Santander (56,3 per cento), Telefonica (16 per cento) e Amadeus (33,2 per cento) in Spagna.

Alcune imprese a crescita rapida come Tom-Tom (Paesi Bassi) nel settore delle apparecchiature elettroniche, Autonomy (Regno Unito) e Gameloft (Francia) nei software e Morphosys (Germania) nelle biotecnologie, sono messe in rilievo come esempi di successo aventi ottenuto ottimi risultati nel 2010.

Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito: http://iri.jrc.ec.europa.eu/reports.htm

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