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News - 25/03/2014

Il senso del cinema e dell'audiovisivo per i territori

La ricerca è stata realizzata dalla Fondazione Rosselli per Luce Cinecittà: sui dati 2012 il Lazio è traino per il settore audiovisivo in tutta Italia, con 489.071 proiezioni e 14.334.727 ingressi per un volume d'affari totale di 104.008.547 euro

Questa mattina nella sede del Mibac, alla presenza dell'assessore alla Cultura di Roma Capitale Flavia Barca, è stato presentato lo studio "Il senso del cinema e dell'audiovisivo per i territori", realizzato dalla Fondazione Rosselli per Luce Cinecittà con la supervisione della direzione generale per il Cinema del ministero per i Beni e le Attività culturali e il Turismo e in collaborazione con l'associazione nazionale Film commission.


Imprese

Secondo la ricerca sono 13.407 le imprese in Italia registrate nel 2012, pari al 2,9% delle imprese che compongono l'intero sistema produttivo culturale italiano.

Quasi la metà di esse ha sede nel Lazio (29% del totale) e in Lombardia (17%), regioni dove il tasso di concentrazione è più elevato anche in rapporto alla popolazione. Con il 50% delle imprese e degli occupati, il Lazio e la Lombardia trainano l'audiovisivo in Italia, coprendo da sole il 60% del valore aggiunto del comparto stimato per il 2012 in 8 miliardi di euro.
Ma è il Lazio il territorio dove risiede la maggior parte delle società di produzione e distribuzione e, con un fondo di 15 milioni di euro, anche la Regione investe in maniera importante nel settore audiovisivo, come ha sottolineato 
Bruno Zambardino, docente di Economia e organizzazione del cinema e della tv della Sapienza di Roma, secondo il quale "Il Lazio negli ultimi anni ha riconquistato quel ruolo di leadership che ha sempre avuto anche grazie all'attivazione del fondo".


Occupazione

Il settore conta in totale 73.400 occupati, lo 0,7% in più rispetto al 2011.
La metà è nel Lazio dove si concentra il 20,8% degli occupati, e nella Lombardia (14,1%): per quanto riguarda l'occupazione e il valore aggiunto prodotto dalle aziende del settore, l'audiovisivo "emerge come una risorsa anticiclica in grado di resistere meglio di altri comparti alla crisi e capace di incrementare leggermente i propri valori nel 2012".
Il valore aggiunto che deriva dall'industria audiovisiva italiana secondo la ricerca si attesta a 8.056 milioni di euro (il 10,7% di tutto il sistema produttivo culturale). Di questi, quasi il 60% è prodotto nel Lazio e in Lombardia.

La regione della Capitale produce (nel 2012) un valore aggiunto in audiovisivo di 2.824,6 milioni di euro, pari al 35% del totale.


Consumi in sala

I dati Siae relativi al 2012 dicono che il 60% dei biglietti sono stati staccati nel Lazio (14%), in Lombardia (19%), in Emilia Romagna, Piemonte, Veneto e Toscana.
Gli incassi sono di poco inferiori ai 640 milioni di euro e vedono Lombardia e Lazio coprire il 35% del box office (rispettivamente al 20 e al 15%).
Nel 2012 nel Lazio ci sono state 489.071 proiezioni, per un totale di 14.334.727 ingressi per un volume d'affari che si attesta a 104.008.547 euro (nel 2012).


La ricerca riporta inoltre le seguenti proposte:

- il riconoscimento nazionale delle film commission, come motore propulsivo dell'industria audiovisiva a livello regionale, in base al rispetto dei requisiti minimi in linea con gli indirizzi europei e internazionali;

- il progressivo processo di omogeneizzazione degli schemi di finanziamento nazionali, regionali e multiregionali sulla base di procedure standard;

- la creazione di una "cabina di regia" per l'accesso ai fondi comunitari.

 

Unindustria favorisce lo sviluppo
delle imprese del territorio di Roma,
Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo

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