Con ripresa delle costruzioni possiamo arginare dramma disoccupazione che sta attraversando il Paese, premere l'acceleratore sulle misure per la casa, le scuole, il dissesto idrogeologico e le piccole opere
“I dati diffusi dall’Istat sull’occupazione confermano che l’edilizia è ancora in grave crisi, peggio di tutti gli altri comparti industriali.” Commenta il presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti, “nessun altro settore si trova, infatti, di fronte a un crollo del 4,8% di occupati nel I trimestre 2014, con un picco del -8% per i lavoratori dipendenti, a conferma della grave deindustrializzazione in atto nelle costruzioni.” “Sebbene i primi segnali positivi delle compravendite, favoriti dalle misure per il rilancio dei mutui alle famiglie dai costruttori fortemente caldeggiate, indicano che il mercato immobiliare si sta risvegliando, non possiamo dire che siamo fuori pericolo” continua Presidente ANCE ing. Buzzetti “la produzione edilizia è ancora a terra (-5,5% nel primo trimestre dell’anno)”. “Giuste, quindi, le indicazioni del Governo di procedere rapidamente a sbloccare lavori e cantieri fermi da troppo tempo. Sono ormai 6 gli anni consecutivi di crisi per l’edilizia che, fino ad oggi, non è stata sfruttata in chiave anticiclica come invece hanno fatto tutti gli altri Paesi”.
“Siamo in ritardo, ma possiamo farcela” conclude il presidente dei costruttori “sbloccando le risorse dal patto di stabilità interno e sfruttando appieno anche una maggiore flessibilità europea dovuta al cambio di politica adottata dal nostro Governo possiamo, infatti, far ripartire una stagione di crescita e nuova occupazione nel Paese, scongiurando la questione sociale che oggi emerge in tutta la sua drammaticità.”
Quindi in estrema sintesi dall’ analisi del centro studi dell'Ance emerge che nel primo trimestre 2014 il PIL torna negativo, anche a causa della mancata ripresa delle costruzioni; crescita nell'utilizzo degli incentivi fiscali ma non sufficiente per la ripresa del settore; primi segnali positivi per le compravendite di abitazioni in alcune grandi città e per i mutui erogati alle famiglie per l’acquisto di abitazioni (Cfr. dati ISTAT canali tematici “Studi e Ricerche).