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News - 08/09/2014

Contratti di concessione e appalti pubblici: verso un nuovo Testo Unico

Nel corso del Consiglio dei Ministri del 29 settembre scorso è stato approvato il disegno di legge delega per l’attuazione delle nuove direttive europee in materia di appalti pubblici che porterà all’abrogazione del cd. Codice Appalti (D.Lgs. 163/2006).

Il Consiglio dei Ministri del 29 settembre scorso, oltre ad aver approvato importanti provvedimenti come il decreto legge Sblocca Italia e la novità della riforma sulla giustizia civile, ha contestualmente approvato un disegno di legge delega al Governo per l’attuazione della direttiva europea 2014/23 sull’aggiudicazione dei contratti di concessione, della direttiva europea 2014/24 sugli appalti pubblici e che abroga la direttiva 2004/18/CE , la direttiva europea 2014/25 sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali e la direttiva 2004/17/CE .

Secondo quanto contenuto nella relazione illustrativa che accompagna la bozza di legge delega è prevista l’emanazione di un decreto delegato finalizzato a recepire le direttive europee del 26 febbraio 2014 , n. 23, 24 e 25; l’impegno che il Governo si è assunto è quello che adotti un decreto legislativo contenente disposizioni di recepimento delle disposizioni recate dalle direttive e contenente disposizioni tese ad adottare un sistema più ampio e variegato in materia di contratti pubblici, mediante la compilazione di un unico testo normativo denominato “Codice dei contratti” e delle concessioni pubbliche.
Si dovrà emanare un nuovo Codice degli appalti
L’emanazione del decreto legislativo determinerà, di conseguenza, l’abrogazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n.163 (codice dei contratti pubblici) e successive modifiche e integrazioni, prevendendo un adeguato regime transitorio che si ritiene , fin da subito, di non facilissima applicazione, considerando che l’attuale Codice dei contratti pubblici continua ad essere oggetto tuttora, a distanza ormai di otto anni dalla sua approvazione, di contenziosi tra stazioni appaltanti e imprese concorrenti.
I principi e criteri della delega
Analizzando la Relazione illustrativa che accompagna la bozza di disegno di legge, sono illustrati obiettivi, che realisticamente appaiono molto complessi da raggiungere visto l’articolare sistema di norme che caratterizza il nostro Paese, che di seguito si evidenziano nella tabella che si riporta.

Obiettivi che il disegno di legge delega si prefigge
– divieto di introduzione e mantenimento di livelli di regolazione superiori a quelli minimi richiesti dalle direttive comunitarie
– compilazione di un unico testo normativo denominato “Codice dei contratti e delle concessioni pubbliche”, volto anche a garantire l’effettivo coordinamento con le ulteriori disposizioni normative in vigore nelle medesime materie, nel rispetto del Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea
– razionalizzazione del quadro normativo in materia di appalti e delle concessioni pubbliche
– semplificazione e armonizzazione delle disposizioni in materia di affidamento degli appalti e delle concessioni, attraverso anche la promozione di soluzioni innovative in materia di insediamenti nazionali produttivi strategici e in materia di rispetto dei vincoli idrogeologici
– trasparenza e pubblicità delle procedure di gara
– riduzione degli oneri documentali a carico dei soggetti partecipanti e semplificazione delle procedure di verifica da parte delle stazioni appaltanti
– riduzione delle stazioni appaltanti e razionalizzazione delle loro attività
– razionalizzazione ed estensione delle forme di partenariato pubblico privato
– revisione del sistema di qualificazione degli operatori economici in base a criteri di omogeneità e trasparenza
– revisione del sistema di qualificazione degli operatori economici in base a criteri di omogeneità e trasparenza
– razionalizzazione dei metodi di risoluzione delle controversie alternativi al rimedio giurisdizionale, anche in materia di esecuzione del contratto
– miglioramento delle condizioni di accesso al mercato per le piccole e medie imprese e per le imprese di nuova costituzione
– previsione di una disciplina organica della materia delle concessioni pubbliche e individuazione, in tema di procedure di affidamento, di modalità volte a garantire i livelli minimi di concorrenzialità, trasparenza e parità di trattamento richiesti dalla normativa europea
– definizione di un quadro regolatorio volto a rendere trasparente la partecipazione dei portatori qualificati di interessi nell’ambito dei processi decisionali finalizzati all’aggiudicazione di appalti e concessioni pubbliche
E’ previsto, infine, che a seguito dell’entrata in vigore del decreto legislativo, ed entro il successivo anno, potranno essere emanate disposizioni correttive ed integrative.

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