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News - 14/01/2019

Reddito di cittadinanza: novità sui requisiti d’accesso

Apportati gli ultimi ritocchi alla bozza del decreto in tema di requisiti d’accesso, incompatibilità ed esclusioni.

 

Dopo mesi di rinvii e polemiche forse siamo al punto di arrivo. A disposizione ci sono quasi 400 milioni nel quadriennio ottenuti mediante la riduzione della platea di “stranieri beneficiari”. Come stabilisce la bozza, infatti, per accedere al reddito il soggetto dovrà essere residente in Italia da almeno 10 anni di cui gli ultimi 2 continuativi, contro i 5 anni ipotizzati in precedenza.

Il testo conferma le due componenti del reddito: l’integrazione di 500 euro mensili per un single con Isee pari a zero (l’importo varia in base al nucleo familiare), in aggiunta a 280 euro di contributo all’affitto (150 euro per coloro che hanno un mutuo).

La durata del reddito di cittadinanza è pari a 18 mesi qualora non arrivino proposte di lavoro, prorogabili di ulteriori 18: il beneficio è subordinato alla dichiarazione da parte dei componenti maggiorenni della famiglia di immediata disponibilità al lavoro e all’accettazione di un percorso personalizzato di accompagnamento al lavoro (per coloro che sottoscrivono un patto per il lavoro o per la formazione).

Tra le novità lo stop al reddito dopo un anno qualora si rifiuti un’offerta congrua; dopo 12 mesi se il beneficiario del reddito di cittadinanza rifiuta un’offerta “congrua di lavoro” perderà il diritto, prevede il decreto in cui si spiega che “decade dal reddito di cittadinanza chi rifiuta un’offerta di lavoro congrua, dopo averne già rifiutate due, ovvero, indipendentemente, dal numero di offerte precedentemente ricevute, rifiuta una offerta congrua dopo il dodicesimo mese di fruizione del beneficio”.

Inoltre, bisognerà registrarsi su una piattaforma digitale, consultarla quotidianamente e controllare ogni settimana la presenza di attività da svolgere. Si dovrà accettare di essere avviato a progetti di formazione o riqualificazione professionale e di partecipare ad attività di pubblica utilità promosse dai Comuni.

Tale misura presuppone, però, centri per l’impiego funzionanti, in grado di prendersi carico della platea di 4,9 milioni di persone che potenzialmente beneficerà del sussidio.

Infine, per la corretta riuscita del reddito di cittadinanza assumerà un ruolo chiave la formazione professionale, essendo i lavoratori più qualificati capaci di un inserimento maggiormente facilitato all’interno del mercato del lavoro. Solamente con un valido processo di formazione sarà possibile raggiungere un incremento occupazionale attraverso una stretta collaborazione tra pubblico e privato.

Unindustria Perform sarà certamente della partita.

Per aggiornamenti visita il sito www.unindustriaperform.it 

 

Fonte: Quotidiano del Lavoro de Il Sole24Ore

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