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Interviste ed Editoriali - 31/01/2019

"Roma è ferma e la sindaca tace": il Presidente di Unindustria Filippo Tortoriello al Corriere della Sera Roma in una lunga intervista dove parla di rifiuti, trasporti, corruzione e infrastrutture.

Manca un progetto di città ma la Capitale può e deve rinascere. Come Unindustria abbiamo deciso di dare un contributo con il progetto "Roma Futura 2030- 2050" che dovrebbe portare in autunno alla presentazione di un piano di sviluppo della città.

 

Riportiamo di seguito l' Intervista da Corriere della Sera – Cronaca di Roma

di Francesco Di Frischia

pag.1-2

 

«A Roma non ci sono gru. E tutta l'economia locale purtroppo è in una fase di stasi: mancano progettualità e pianificazione degli interventi. Ci sono otto grandi infrastrutture ferme, come la Orte-Civitavecchia e la Roma-Latina, opere già finanziate con oltre 3 miliardi che potrebbero produrre migliaia di nuovi posti di lavoro. Noi abbiamo un buon rapporto con la Regione, nel rispetto reciproco dei ruoli, ma troviamo difficoltà ad interfacciarci con la sindaca Virginia Raggi». Filippo Tortoriello, 66 anni, presidente di Unindustria Lazio, dice di essere preoccupato per la situazione generale di Roma, tra rifiuti che invadono i marciapiedi, strade massacrate dalle buche, trasporto pubblico in grave difficoltà e clochard che muoiono di freddo.

A ottobre lei aveva detto: «Roma è ferma» e «manca un progetto di sviluppo per i prossimi 20-30 anni»: nel frattempo è arrivato?

«No. Il tema centrale è sempre lo stesso: cambiare la percezione di questa città. E lo si può fare solo con una seria progettualità in grado di affrontare a 360 gradi i problemi della Capitale. Per questo noi abbiamo deciso di dare un piccolo contributo elaborando con The European House - Ambrosetti un progetto "Roma Futura 2030- 2050" che dovrebbe portare alla presentazione, in autunno, di un piano di sviluppo della città. In sostanza ci si propone di migliorare la qualità della vita dei cittadini. Roma deve solo seguire l'esempio delle altre metropoli mondiali come Londra, Shanghai e New York che hanno già elaborato piani strategici per crescere in maniera sostenibile, attirando capitali ed imprese».

La Regione e il Comune che giudizio hanno espresso su questo mega progetto?

«La maggioranza e l'opposizione della Commissione Attività produttive della Regione hanno espresso un parere totalmente positivo sul lavoro. Purtroppo fino a oggi su questo progetto non riusciamo a incontrare la sindaca: a parole è disponibile, ma nei fatti... E pensare che lei ne avrebbe i maggiori vantaggi a livello di immagine».

Forse voi industriali non siete simpatici al Movimento 5 Stelle.

«Non si tratta di essere simpatici. L'obiettivo è quello di rilanciare l'immagine di Roma nel mondo, le imprese sono amiche delle Istituzioni e collaborano con esse per migliorare la qualità della vita del nostro territorio e per renderlo competitivo. Cerchiamo solo di dare un contributo avanzando proposte rivolte allo sviluppo della città e alla soluzione di tanti problemi che affliggono da anni la Capitale».

Il problema dei rifiuti come andrebbe risolto?

«La giunta Raggi dice di voler aumentare la raccolta differenziata e produrre meno rifiuti. Principi condivisibili, ma non spiegano mai come arrivare a questi risultati, con quale processo, con quali tecnologie. Purtroppo manca una visione della città nei prossimi 20-30 anni».

Che giudizio dà del lavoro della giunta comunale che guida la città da tre anni?

«Si percepisce una preoccupante stasi. Purtroppo il non vedere più gru in attività testimonia una mancanza di effervescenza, ma purtroppo tutta l'economia, non solo l'edilizia, sta rallentando. Abbiamo invitato la sindaca a vedere come funziona il nuovissimo termovalorizzatore di Copenaghen. Aspettiamo ancora una sua risposta. Su questi temi non si possono avere pregiudizi».

Il procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone, sottolinea che «il problema di Roma è la corruzione». Lei lo condivide?

«La corruzione è certamente un grave problema, come dice Pignatone, e va combattuta sia con la repressione che con la semplificazione burocratica e la digitalizzazione».

Perché a Roma molti appalti pubblici, vedi Atac e Ama, sono fermi e i bandi di gare vanno deserti? «Purtroppo il Codice degli appalti ha creato enorme incertezza nella pubblica amministrazione e nessuno in questa situazione si vuole prendere la responsabilità di firmare atti pubblici».

L'Atac, dopo il concordato, tra bus a fuoco e metro spesso guasta, crea disagi enormi ai romani: come giudica questo salvataggio?

«Non basta: servono investimenti per rilanciare l'azienda. Paolo Simioni sta lavorando bene, anche qui però manca una progettualità: come immaginiamo un trasporto pubblico da qui ai prossimi 30 anni favorendo la qualità della vita dei cittadini?».

Che periodo sta vivendo l'economia locale?

«Nel 2017 abbiamo avuto una crescita economica importante anche grazie all'export, nel 2018 c’é stato un piccolissimo rallentamento del tutto naturale mentre per il 2019 siamo un po' preoccupati. C'è purtroppo un rallentamento dell'economia che sta avvenendo anche in Europa e nel resto del mondo, per questo chiediamo di aprire subito i cantieri già finanziati per creare crescita ed occupazione».

Che cosa dovrebbero fare le istituzioni per fare diventare innovazione e ricerca strategiche per l'economia? «Io posso dire che cosa ho deciso di fare durante il mio mandato da presidente di Unindustria: com'è noto vantiamo la più alta concentrazione di università e centri di ricerca e siamo fra le migliori regioni anche in Europa».

Allora su che cosa sta lavorando Unindustria?

«Abbiamo sottoscritto un accordo quadro tra noi e i 7 maggiori atenei del Lazio. Puntiamo a favorire il trasferimento di conoscenze nell'ambito di tecnologie abilitanti, individuando assi strategici coerenti con i settori di eccellenza: aerospazio, scienze della vita, energie rinnovabili, economia circolare, cyber security, lct, industria turistica e culturale».

Il progetto del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle è in ritardo di anni: se lei potesse, come interverrebbe?

«Innanzitutto mi auguro che grandi infrastrutture si possano sempre realizzare in città. Sullo stadio non entro nel merito: l'importante che ci sia sempre correttezza e trasparenza».

Ma c'è qualcosa che funziona a Roma?

«Tante cose funzionano: questa città ha un potenziale enorme, penso all'aeroporto di Fiumicino, al porto di Civitavecchia, alle università, ai centri di ricerca, al patrimonio storico-culturale. Io sono ottimista: ci credo. Roma può e deve rinascere».

 

 

Allegati
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Tel. 0684499456
sara.marzi@un-industria.it
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Sara Marzi




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