“La ricostruzione è ferma, da tempo lo denunciamo, e l'attuale modello ha dimostrato di non essere adatto. I cittadini sono soli e sono sole le imprese, che hanno comunque continuato a garantire occupazione e sviluppo. Vanno ascoltati i sindaci e i professionisti che conoscono bene le problematiche dei loro territori e va ascoltato in mondo produttivo. Dopo 38 mesi ripetiamo sempre gli stessi appelli e di fronte all'ennesima proroga dello stato di emergenza auspichiamo che il Decreto legge appena licenziato dal Governo, per le aree colpite dal sisma, introduca formule fattibili per passare dalle parole ai fatti. Vediamo se la ricostruzione, con le procedure accelerate, cambierà finalmente marcia. Per quanto ci riguarda, consigliamo ancora di monitorare e limitare all'occorrenza i Cas (Contributi autonoma sistemazione) per far realmente ripartire la ricostruzione privata che è ferma a percentuali veramente basse”.