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Interviste ed Editoriali - 07/01/2020

Stefania Palamides: "Tiene l’export, bene tessile e agroalimentare, benissimo il turismo"

Intervista della Presidente di Unindustria Viterbo Stefania Palamides su Tusciaweb

“L’economia provinciale mostra segnali in chiaroscuro, in linea peraltro con l’andamento dell’economia nazionale. Questo ci dicono i dati Istat del 2019 rispetto all’anno precedente, elaborati dal nostro Centro Studi. Accanto a settori che in questi anni hanno sofferto nonostante le eccellenze presenti sul territorio (come l’edilizia) ci sono spunti molto interessanti dall’agroalimentare, dal tessile, e soprattutto nel turismo”. Stefania Palamides, 51 anni, alla guida della Ceramica Tecla, dal settembre 2016 è Presidente di Unindustria Viterbo: il suo mandato scadrà tra nove mesi. “A proposito di turismo – prosegue Palamides – si nota che gli arrivi aumentano dell’8,7%, mentre le presenze addirittura del 26,5%: ciò comporta anche un incremento, in controtendenza con quanto sta avvenendo nel Paese, del numero medio di giornate di presenza. Unindustria ha messo in piedi un progetto, che sta condividendo con le istituzioni locali, che individua cinque direttrici di sviluppo: siamo fiduciosi che nel 2020 arriveranno i primi risultati”.

 

Ci sono sempre più imprese viterbesi che si affacciano sul mondo: quali sono i dati sull’export?

 

“Nei primi dieci mesi dell’anno, rispetto allo stesso periodo del 2018, in Italia si è registrato un aumento del 2,1%. Il Lazio, prima regione italiana, ha fatto registrare un vero boom: +26,5%, con una forte incidenza delle imprese farmaceutiche e dell’aerospazio. A Viterbo l’aumento è stato dell’1,3%, sorretto dalle buone perfomance dell’agroalimentare (+4,6) e del tessile ((+10%, con addirittura un boom degli articoli in maglieria, + 61%). Facendo un’analisi di lungo periodo l’export provinciale dal 2008 è cresciuto del 13,1%- Tra i paesi di destinazione si rafforzano quelli tradizionali (soprattutto la Germania, +10,6%) e si assiste ad un balzo sorprendente degli Emirati (+67,8%). Le imprese viterbesi, in sostanza, seppur di poco hanno aumentato i loro fatturati fuori dall’Italia, nonostante il dato negativo della ceramica sanitaria”.

 

Che numeri ci sono stati in questo settore, fiore all’occhiello dell’economia provinciale e che le conosce benissimo?

 

“Sempre nei primi dieci mesi, c’è stato un calo del 7,3%, ma è un calo fisiologico dopo una crescita continua nell’ultimo quinquennio, a volte anche a doppia cifra. Assistiamo ad un allineamento del mercato dovuto anche al clima di incertezza a livello mondiale: mi riferisco ai dazi Usa, che ancora non è chiaro se colpiranno la ceramica sanitaria, e alle tensioni tra Usa e Cina. Il Distretto ceramico di Civita Castellana rappresenta circa un terzo dell’export provinciale (l’export viterbese ammonta a circa 400 milioni di euro), impiega circa 2mila addetti e produce circa il 90% della ceramica sanitaria italiana, avendo puntato in maniera convinta su altissima qualità, design, innovazione di prodotto”.

Recentemente Unindustria ha avviato l'iniziativa “Presentazione di eccellenze” organizzando una serie di incontri con gli atenei del Lazio. Com'è andata con quello di Viterbo e quali sono, più in generale, i rapporti tra Unindustria e Unitus? Ci sono progetti in calendario per il 2020?

“L’incontro di Viterbo si inserisce nell’ambito di un Accordo quadro più ampio con i sette maggiori atenei del Lazio, che Unindustria ha avviato con l’obiettivo di divulgare e far conoscere alle imprese le più avanzate tecnologie sviluppate dalle università della nostra regione, che progettano, innovano e qualificano il nostro territorio. Si tratta di uno dei punti più qualificanti della presidenza di Filippo Tortoriello, che ha saputo trasferire a tutti noi presidenti territoriali. È necessario un dialogo costante tra imprese e mondo della ricerca attraverso scambi concreti di esperienze: il mondo produttivo ha bisogno dell’alta formazione e gli Atenei, nel contempo, hanno necessità di essere in sintonia con le esigenze delle imprese in modo da offrire maggiori opportunità di occupabilità per i loro laureati.

L’appuntamento alla Tuscia è stato davvero molto partecipato, erano presenti imprese di diversi settori: agroalimentare, ceramica sanitaria, elettronica, IT, edilizia, turismo, progettazione, tessile, grafica. Abbiamo visitato l’Azienda agraria e il Centro grandi attrezzature dove sono presenti diversi laboratori. Per il futuro l’obiettivo è quello di implementare ancora di più questo dialogo, tanti sono i temi. Ne cito solo uno, l’economia circolare, tema sul quale sono stata delegata all’interno di Unindustria dal presidente Tortoriello: l’Unitus, unica in Italia, da anni ha attivato un corso specifico e ha tanti progetti in corso”.

Come vede il 2020? Quali saranno le strategie di Unindustria a sostegno delle aziende

“Come accennato a proposito della ceramica, sull’economia incidono diversi fattori che hanno riflesso sulla nostra economia. Secondo l’Ocse la crescita mondiale dovrebbe attestarsi sul 3%: a pesare saranno soprattutto le persistenti tensioni commerciali che possono rallentare gli investimenti. Tanti sono i temi su cui lavoriamo e siamo vicini ai nostri imprenditori: internalizzazione, credito, fiscalità, rapporti con le istituzioni. Numerose sono le progettualità in campo, ne cito solo una, la digitalizzazione delle imprese. Unindustria, proprio per sostenere la trasformazione digitale delle imprese e per renderle più competitive, ha creato l’Hub regionale di innovazione Cicero Dih Lazio, coordinato e promosso dalla nostra associazione, che serve per dare alle aziende tutti i servizi necessari per perseguire questa strada. Cicero è lo strumento idoneo a erogare servizi di altissimo livello e valore tecnico per le Pmi”.

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francesco.corsi@un-industria.it
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Francesco Corsi




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Temi: media relations,press,stampa,rassegna,interviste,comunicati


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