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Interviste ed Editoriali - 09/04/2020

Coronavirus: Unindustria, Iamunno "Incertezza e burocrazia rendono la vita sempre più difficile alle imprese"

Intervista sul quotidiano La Stampa al Presidente della PI Gerardo Iamunno

Tra Colleferro ed Anagni, visibile anche dall'autostrada, c'è lo stabilimento della Gran Tour dove si realizzano prodotti di arredamento per il bagno e il benessere. Siamo a Fallano, provincia di Frosinone, il titolare dell'azienda è Gerardo lamunno, originario della provincia di Salerno e presidente della piccola industria di Unindustria. La sua è una storia di successi all'insegna del Made in Italy, è proprietario anche della fabbrica di Pordenone del marchio di design Albatros, famoso per vasche e saune. Le due ditte sommano 40 dipendenti e un giro d'affari intorno ai 6 milioni di euro. L'azienda è chiusa dal 13 marzo, racconta l'imprenditore: «Aspettiamo che il governo ci dica quando e come potremo riaprire. Quello che mi preoccupa è l'incertezza e la burocrazia, non fanno che renderci la vita sempre più difficile». Lentezza e servizi che non funzionano, criticità che lamunno conosce bene: «Sono arrivato nel 2003, ho costruito il capannone nell'area industriale del paese e dopo 17 anni ancora non abbiamo acqua potabile e allaccio alle fogne, proprio noi che facciamo i bagni. Compriamo le bottiglie per far bere i dipendenti e abbiamo costruito le "vasche a barriera" con lo scarico perle acque nere. Nonostante questa situazione pago 40 mila euro l'anno di Imu». A chiedere una deroga al prefetto per provare a riaprire in questo momento di emergenza ci aveva pensato, ma spiega: «Non riuscivamo a trovare sul mercato i dispositivi di sicurezza, le mascherine. Vedendo il terrore negli occhi del personale abbiamo chiuso subito, il capitale umano è la cosa più preziosa». Negli anni gli ostacoli sono aumentati: «La fibra per Internet veloce siamo riusciti ad averla l'anno scorso, qui gli operatori non volevano investire». La liquidità è solo uno dei problemi, non l'unico: «Usciremo da questa situazione dovendo fare nuovi debiti e sono sicuro che nonostante le garanzie del governo prima di due mesi non vedremo un euro. Oggi un'istruttoria in banca, se tutto va bene, dura quattro mesi. Poi ci sono le tempistiche dello Stato che ci mettono in difficoltà: da febbraio attendo 140 mila euro di rimborsi Iva. Noi vogliamo andare veloci, siamo in un mondo globalizzato, ci diano la possibilità di autocertificare il più possibile, invece di perdere tempo con moduli e documenti». Il leader della Piccola Industria si dice pronto a ripartire già dopo Pasqua, però chiede certezze: «II protocollo sulla sicurezza condiviso con i sindacati è troppo generico, servono regole più specifiche. Ad esempio, chi è che misura la temperatura ai dipendenti? Come ci regoliamo con la privacy?». È avvilito lamunno, ma non vuole delocalizzare: «Sono un uomo del sud, molto legato alla mia terra, resterò in Italia».

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Elisabetta de Tommaso




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