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News - 22/09/2020

Ambiente - Piano regionale di gestione dei rifiuti della Regione Lazio

Deliberazione del Consiglio Regionale 5 agosto 2020, n. 4

Vi informiamo che nel BUR N. 116 - Supplemento n. 1 – del 22/09/2020 – è stata pubblicata la Deliberazione del Consiglio Regionale 5 agosto 2020, n. 4: “PIANO REGIONALE DI GESTIONE DEI RIFIUTI DELLA REGIONE LAZIO”.

Il Piano di Gestione regionale dei rifiuti (di seguito PRGR) costituisce lo strumento principale di programmazione attraverso il quale la Regione Lazio definisce in maniera integrata le politiche in materia di prevenzione, riciclo, recupero e smaltimento dei rifiuti, nonché di gestione dei siti inquinati da bonificare e concorre all’attuazione dei programmi comunitari di sviluppo sostenibile.

Il PRGR, sulla base dei dati forniti dalle Province ai sensi dell'articolo 5, comma 3 della L.R. 27/1998, determina, nel rispetto dei principi previsti dall'articolo 3 della stessa L.R. 271/1998, il quadro complessivo delle azioni da attivare ai fini della costituzione di un sistema organico e funzionalmente integrato di gestione dei rifiuti.

Il PRGR infine si uniforma a criteri secondo i quali i rifiuti devono essere gestiti senza pericolo per la salute dell’uomo e senza ricorrere a procedimenti o metodi che possano in qualche modo danneggiare l’ambiente in termini sia di ecosistema, sia di paesaggio.

Contenuti

Per i rifiuti urbani:

a) quadro conoscitivo della gestione dei rifiuti urbani in ambito regionale, con ricostruzione della situazione attuale e stima dei flussi nel periodo 2019 – 2027;

b) programma di prevenzione della produzione dei rifiuti urbani, con determinazione di obiettivi di riduzione regionali e per ambito territoriale ottimale;

c) programma per la riduzione dei rifiuti biodegradabili;

d) dimensionamento quantitativo del Piano e valutazione del fabbisogno impiantistico, con una valutazione del tasso di riciclo rispetto al tasso di raccolta, con lo scopo di perseguire l’autosufficienza regionale;

e) valutazione dei diversi scenari gestionali e impiantistici e della possibilità di ottimizzare il sistema intervenendo sui modelli di raccolta in essere e su revamping impiantistici con lo scopo di massimizzare la valorizzazione e il riciclo;

f) valutazione degli effetti dei diversi scenari proposti anche utilizzando la metodologia Life Cycle Assessment (LCA), con in aggiunta una stima dei costi e dei ricavi per ciascuno di essi;

g) individuazione delle strategie per aumentare l’efficienza delle raccolte differenziate e la valorizzazione dei materiali raccolti e definizione di strumenti di governance e incentivanti per l’attuazione del Piano, come ad esempio tariffazione puntuale o l’adozione di diversi criteri di assimilazione;

h) approfondimento su alcune tipologie di rifiuto urbano particolarmente importanti per il contesto laziale per la loro quantità o tipologia;

i) individuazione dei criteri per identificare le aree idonee e non idonee per la localizzazione delle diverse tipologie di impianto di trattamento e smaltimento dei rifiuti;

Per i rifiuti speciali:

a) ricostruzione del quadro conoscitivo attuale, con analisi del tessuto economico-industriale, della produzione complessiva dei rifiuti e dell’assetto gestionale e impiantistico;

b) analisi delle criticità in essere e proposta di uno scenario di Piano che miri a superarle, attraverso misure tese a minimizzare la produzione e la pericolosità dei rifiuti e a perseguire l’autosufficienza impiantistica e la conformità degli impianti alle migliori tecnologie disponibili;

c) redazione del piano per la riduzione della produzione di rifiuti speciali;

d) analisi delle potenzialità di recupero e riciclo dei rifiuti speciali;

e) definizione della tipologia e delle potenzialità degli impianti, necessaria per soddisfare i fabbisogni regionali, ovvero verificare la congruità tra domanda e offerta;

f) verifica della possibilità di integrazione tra rifiuti speciali e urbani, per alcune tipologie specifiche, come ad esempio i rifiuti del trattamento delle acque e rifiuti agricoli e delle produzioni agro-alimentari, rifiuti di imballaggio, rifiuti della lavorazione del legno;

g) approfondimento su alcune tipologie di rifiuto speciale particolarmente importanti per il contesto laziale per la loro quantità o tipologia (rottami metallici, fanghi di depurazione, materiali inerti, materiali isolanti e materiali da costruzione contenenti amianto);

h) individuazione dei criteri per identificare le aree idonee e non idonee per la localizzazione delle diverse tipologie di impianto di trattamento e smaltimento dei rifiuti speciali;

Per la bonifica dei siti inquinati:

a) redazione del Piano di bonifica dei siti inquinati, attraverso la ricostruzione del quadro conoscitivo attuale e la definizione delle priorità di intervento regionali per la messa in sicurezza dei territori, con relativa stima degli oneri finanziari, delle modalità di intervento e di eventuale smaltimento dei materiali da asportare.

Nella sua formulazione definitiva, il Piano recepisce alcune delle proposte avanzate da Unindustria in sede di valutazione ambientale strategica e poi ribadite in occasione delle audizioni dinanzi alla X Commissione regionale.

Il testo è allegato.

 

Allegati
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