Storie di eccellenze agroalimentari, come la Desco spa, nata cinquant’anni fa e dal 2008 nel nuovo stabilimento di Pontinia, in provincia di Latina.
Un autentico modello nel settore della lavorazione di un’altra eccellenza, tutta laziale, il pomodoro. Non solo imprese speciali, ma uomini d’impresa speciali. L’azienda fa rima con la famiglia Serafini, l’ A.D Marco Serafini, imprenditore in lungo e in largo, nella sua terra ma anche nel mondo, dove è stato il presidente dell’Associazione delle imprese di trasformazione di pomodoro a livello internazionale.
La Desco spa è nata nel 1963 ed il primo stabilimento è stato quello di Terracina, dove inizialmente si producevano varie conserve alimentari di frutta, verdura e legumi prodotti nella regione e vanto delle terre pontine.
POMME D’AMOUR
Prodotti di serie A che hanno ispirato artisti e scrittori, hanno scritto la storia e deliziato palati.
Quella per il pomodoro, è una storia d’amore che nasce dopo e che diventa unica nel corso degli anni, quando l’azienda sospende le altre produzioni per specializzarsi sui semilavorati a base di pomodoro.
Nell’azienda di Pontinia, i pomodori si declinano e si coniugano in completa armonia.
Non semplici frutti della terra, ma elementi cardine della tradizione locale, grazie ad agricoltori integrati nel processo produttivo e che rispettano le regole di coltivazione e tracciabilità.
L'industria del pomodoro è prima di tutto creatura tipicamente italiana. La sua culla è stata Parma, nelle cui campagne dopo la metà dell’Ottocento i contadini producevano pani di polpa essiccata, al sole, chiamati “pani neri”.
Quindi la svolta per la lavorazione del pomodoro con la diffusione dei primi processi razionali. La conserva veniva impacchettata in carta oleata, o stivata in barili, e spedita in Italia e in America, per essere venduta a peso. Per utilizzarla, bastava scioglierla nell’acqua o nel brodo, o aggiungerla ai sughi.
ARTE
Qui il passato è racchiuso in una grande immagine in bianco e nero che ci indica dove tutto è iniziato.
In casa Desco il nuovo stabilimento di Pontinia, fa dell’esperienza e della tecnologia i suoi punti di forza.
E quando pesche, barbabietole, lenticchie e peperoni lasciano il posto a Sua Maestà il pomodoro, nella maggior parte prodotto nel territorio e che regala grazie ad un complesso di condizioni fisiche dei terreni e del microclima, un gusto ed un colore superiore alla media, l’azienda si specializza nei semilavorati ed è subito amore.
Lo si capisce all’interno dell’azienda, fino alle stanze di coloro che ne sono a capo.
La passione per il pomodoro trasuda dalle pareti.
I macchinari e le tecnologie più avanzate garantiscono ai prodotti il mantenimento della qualità grazie ad un procedimento di “riempimento asettico” oltre alla particolare attenzione per la sicurezza, il controllo dell’igiene, l’energia e l’ambiente.
FILOSOFIE
Un lavoro che inizia dalla terra
Nell’impianto di Pontinia il pomodoro viene trasformato e prende le strade dell’Italia e del mondo, attraverso marchi differenti; diventa polpa, condimento per le pizze, passata, prodotti su misura per il cliente.
L’azienda interviene perfino nell’individuazione delle cultivar che meglio si adattano ai terreni locali, al clima e anche alle occorrenze industriali.
Quando ogni giorno i pomodori arrivano nel grande stabilimento pontino, sono intatti e vengono lavati e lavorati, in modo tale che trascorrano solo poche ore dal momento della raccolta a quello della trasformazione.
Passaggi fondamentali per mantenere la freschezza e la qualità del prodotto.
È proprio la conservazione industriale del pomodoro che sancisce il suo definitivo ingresso nella cucina di tutte le classi sociali.