Tecnologia fa rima con robotica. Parola di IcapGroup, il marchio commerciale che racchiude quattro società: Icaplants, dedicata all’automazione e all’impiantistica in genere e Star specializzata nel settore vetro, entrambe con sede a Latina, Icap Trading Co di Shangai, sede di riferimento per i mercati asiatici e l’ultima nata nel 2017 Icap Nord America.
In mezzo ci sono l’automazione e le tecnologie più evolute.
Centodieci dipendenti in tutto, millecinquecento impianti in 27 paesi del mondo ed un fatturato di venti milioni di euro, di cui il novanta per cento prodotto all’estero.
Una scommessa partita nel 1983 quando l’origine del gruppo era tutta concentrata in una piccola officina meccanica: una ditta individuale stretta in duecento metri quadrati e con tre dipendenti. Erano le Officine Marini.
UOMINI
Il futuro? Ancora più grandi nel mondo.
Paolo Marini, ricorda passo dopo passo ogni momento di quella rapida trasformazione.
“Gli anni Novanta segnano un passaggio fondamentale. Officine Marini diventa una srl, un salto in avanti importante in quel momento.
Dalla metà degli anni Novanta nasce Icap e alla fine di quegli anni nuove aziende nascono e si specializzano: nel 2006 si costituisce Star quando il mercato indica come specialità i vetri per le auto, mentre dal 2008 i mercati internazionali sono a portata di mano.
L’azienda cresce dimensionalmente di pari passo con lo sviluppo tecnologico, si trasforma e segue la progettazione di impianti tecnologici robotizzati”
E quando all’imprenditore Marini si chiede il segreto del successo, lui risponde:
“considero ogni giorno il punto di partenza. Amo il mio lavoro e la sua parte più bella è quando entrano in azienda verghe di ferro inanimate ed escono macchine meccanizzate, che si muovono”.
Paolo Marini ha iniziato la sua vita imprenditoriale quasi per caso “ho dato una mano ad un parente che faceva il meccanico” e poi ne è diventato l’autentico motore.
IMPEGNI
Vicini a chi sostiene.
Non è uno slogan, piuttosto una scelta che nasce in azienda e che mette in primo piano la ricerca e i dipendenti. Un modello culturale avanzato a portata di mano che tiene conto dei collaboratori e che qui non è più fantascienza.
Icap per il sociale è nella filosofia stessa dell’imprenditore e dell’impresa che hanno scelto di dedicare grande attenzione alla salute e al benessere della persona, attraverso, ad esempio, il progetto di lotta contro il fumo di sigaretta promosso dalla Fondazione Umberto Veronesi e attivo sul territorio nazionale già da diversi anni.
Ma ciò che Icap sostiene per il sociale non è solo questo.
Si aggiungono una serie di iniziative di educazione alla salute e di informazione per i lavoratori oltre al perfezionamento all’estero di una ricercatrice italiana della Fondazione.
“E’ vero curare il sociale in azienda è un aspetto culturale di questo mestiere – spiega Marini – Abbiamo bisogno di personale che non sia solo capace di stringere bulloni. I nostri dipendenti viaggiano molto per lavoro perché l’azienda ha interlocuzioni in giro per il mondo. L’azienda è proprietà della comunità in cui vive. Dobbiamo essere attenti alla loro vita privata e al sociale.
Quello che si ottiene dalla nostra attività è il frutto della presenza in un contesto territoriale e quindi dobbiamo restituire ciò che facciamo alla nostra comunità”.
E dopo il finanziamento della ricerca, in programma ci sono eventi dedicati alla popolazione aziendale sugli stili di vita per la prevenzione del cancro. .
E poi c’è il family day in azienda con dipendenti e famiglie, il sostegno allo sport, alle attività culturali portando l’arte tra i corridoi dell’azienda, al teatro e l’impegno con la Fondazione Bruno Visentini per osservare il divario generazionale.