La voce delle imprese - 18/08/2024

Sostenibilità e salute: il mercato dell'acqua che nasce in Sabina

L'industria idrica nel Lazio: ne parla Il Messaggero con uno speciale sulla nostra Associata Antiche Fonti Cottorella - La Voce delle Imprese

Entro fine anno sarà ampliato il suo parco fotovoltaico per arrivare a autoprodurre per la sua filiera il 50% della sua energia. E per il Giubileo l'obiettivo è ingrandire il mercato romano e del Centro Italia. L'acqua sabina di Fonte Cottorella è un marchio storico del Lazio che poggia le sue radici nelle ricche sorgenti idriche dell'Appennino Centrale.

La filiera
Principalmente, per il 60% della sua produzione, la filiera punta sull'acqua naturale, ma è la peculiarità del gusto dei romani verso quel frizzantino che piace, a spingere quel 30% di leggermente frizzante e quel 5% di acqua decisamente più gasata. «La storia di Cottorella parte da lontano, a cominciare dagli antichi romani. Le qualità delle sue acque sono conosciute da tempo per proprietà coadiuvanti per chi ha patologie renali gastroenteriche e metaboliche», racconta Matilde Eloisa Pitorri, Ceo dell'azienda. Negli anni Sessanta Cottorella si costituisce come società, partendo dalla volontà dei cittadini di Rieti di valorizzare quell'oro blu che avevano nel sottosuolo.

Il passato
«Fu una sorta di crowdfunding ante litteram - aggiunge Pitorri - Molte famiglie credevano in questo progetto perché le caratteristiche dell'acqua erano davvero molto rinomate». L'imbottigliamento è diventata però una attività principale negli anni Ottanta, quando la maggioranza della proprietà venne acquisita da Giuseppe Pitorri, patron dell'impresa di famiglia, e da lì è partito un progetto industriale, con l'ammodernamento della produzione, l'installazione di nuove macchine che ha portato a sviluppare l'uso della plastica riciclata in bottiglia e a presentare al meglio i suoi prodotti di punta (tra cui la bottiglia da un litro e mezzo) all'interno della Grande distribuzione organizzata.

L'ascesa
La piccola azienda sabina continua a crescere, tra diretti e indiretti ruotano all'incirca una trentina di figure professionali che coprono Lazio, Umbria, Abruzzo e Marche. «La nostra intenzione - conclude la Ceo - è valorizzare il prodotto di prossimità». Fin dai tempi dei Romani, che prima di andare in guerra bevevano la "posca", un miscela energetica di acqua e aceto ed erano assai note le proprietà benefiche delle Antiche Fonti di Cottorella. Zampillante dalle sorgenti della Sabina, dove gli imperatori Vespasiano e Tifo frequentavano le ferme e, più tardi, la nobiltà reatina si ritrovava, è l'acqua preferita per i biberon dei neonati: per la sua leggerezza viene infatti utilizzata per allungare il latte e per preparare le pappe dei bambini. 

Il successo
La passione per l'acqua frizzante dei romani, che in giro sono abituati a bere dalle numerose fontanelle dislocate in ogni angolo della città, a tavola trova un grande alleato nell'acqua oligominerale che sgorga dai contesti dei vicini Appennini. E le bottiglie di Cottorella arrivano anche direttamente nei borsoni di atleti professionisti e sportivi dilettanti che la scelgono per il suo "ph" leggermente alcalino, regolatore dell'equilibrio chimico dell'organismo. Le proprietà terapeutiche sono sempre state note anche in ambiente scientifico: ad esempio l'ospedale romano Fatebenefratelli, in passato, ne richiese un approvvigionamento quotidiano per il trattamento delle malattie urologiche. 

In allegato l'articolo a cura di Karen Leonardi per Il Messaggero.