Il Documento di Economia e Finanza (DEF) è stato approvato da Camera e Senato il 23 aprile 2015 con apposite risoluzioni di maggioranza che richiamano numerose priorità richiamate nella audizione di Confindustria.
In particolare l'Assemblea ha approvato la risoluzione di maggioranza n. 5 che impegna il Governo a utilizzare lo spazio di manovra sul raggiungimento del pareggio di bilancio per rafforzare l'implementazione delle riforme strutturali; a utilizzare la flessibilità, legata alle riforme, per neutralizzare le clausole di garanzia (aumenti IVA e accise) e ad assicurare riduzioni di spesa selettive; a rilanciare le aree sottoutilizzate; a sostenere gli investimenti degli enti locali, superando il patto di stabilità interno; a rivedere il sistema di tassazione locale sugli immobili; a valutare l'opportunità di mantenere gli sgravi per i nuovi contratti a tempo indeterminato e di introdurre, nella prossima legge di stabilità, elementi di flessibilità in materia previdenziale; a dare attuazione all'assegno e all'indennità di disoccupazione; a rivedere la normativa sugli appalti pubblici; a destinare ulteriori risorse all'edilizia scolastica, alla messa in sicurezza del territorio e all'efficientamento energetico. E' stato approvato anche l'emendamento 5.1, a prima firma della sen. De Biasi (PD), che impegna il Governo, nell'ambito della revisione della spesa pubblica, a salvaguardare la qualità dei servizi e dell'assistenza sanitaria.
Fra i vari temi, si segnala che la risoluzione impegna il Governo a:
- neutralizzare le clausole di salvaguardia attraverso l'utilizzo della flessibilità derivante dall'applicazione della "Clausola delle Riforme";
- procedere con selettività nelle riduzioni della spesa pubblica, in particolare con riferimento alle tax expenditure;
- proseguire con forza nell'attuazione delle riforme previste dal PNR, con particolare riguardo al tema delle politiche industriali e della competitività delle imprese, anche rafforzando il sistema di garanzie per gli investimenti;
- favorire lo smaltimento dei crediti deteriorati presenti nei bilanci delle banche;
- promuovere lo scomputo del cofinanziamento nazionale dei fondi strutturali dal calcolo del Patto di Stabilità e Crescita, anche per sfruttare ogni sinergia con il Piano Juncker;
- rafforzare la capacità amministrativa e di utilizzo dei fondi strutturali, in particolare nel Mezzogiorno;
- completare il pagamento dei debiti della PA;
- concludere il processo di attuazione della riforma del fisco; -mantenere, anche dopo il 2015, la decontribuzione per i nuovi assunti a tempo indeterminato;
- realizzare la revisione normativa in materia di appalti pubblici;
- potenziare gli investimenti per la sicurezza dell'edilizia scolastica, la messa in sicurezza del territorio e il contrasto del dissesto idrogeologico nonché quelli per l'efficientamento energetico.