Se il 2023 è stato un anno record per le esportazioni dei prodotti alimentari dell’Italia, le stime per il 2024 sono ancora più positive. A cosa si deve questo risultato? Se ne è parlato martedì 19 novembre a “Casa Italia”, con uno spazio dedicato al “Made in Italy”: faro acceso sul settore dell’agroalimentare del Lazio che conta un export di oltre 500 miliardi di euro, per oltre 3mila imprese e 17mila dipendenti. Tra gli ospiti in studio anche Cristiano Dionisi, Presidente della Piccola Industria di Unindustria. Tra i temi affrontati anche il PMI Day, in programma il 22 novembre e al quale Unindustria aderisce anche quest’anno. All’interno del programma anche un servizio sulla nostra associata Acqua Filette.
“Nel Lazio – ha detto Dionisi - c’è una gamma di prodotti di alta qualità, un forte legame con il territorio, attenzione costante alle tradizioni locali, spiccata propensione per l’innovazione ed elevati standard di sicurezza: questi sono alcuni dei punti di forza del settore agroalimentare della regione. Nell’agroalimentare la ridotta dimensione aziendale come correttamente fatto notare dal nostro Centro Studi si riflette sugli indicatori di performance, meno brillanti a partire da quello sulla produttività: il valore aggiunto per addetto nel Lazio nel settore Alimentare è di circa 42mila euro, a fronte degli 80mila euro dell'Emilia-Romagna e dei 73mila euro della Lombardia. Nel settore delle Bevande la produttività è più alta, 119mila euro per addetto, ma comunque distante dai livelli di Lombardia (172mila €) e Piemonte (146mila €). Quello della crescita dimensionale è il vero tema che riguarda non solo le aziende dell’agrifood, ma in generale tutte le Pmi laziali e in generale quelle italiane. Nel nostro Paese sono presente molte piccole aziende e diversi gruppi più grandi, ma c’è una carenza evidente di medie aziende. Aumentando il fatturato le aziende potrebbero ad esempio investire in ricerca ed innovazione, con conseguente aumento dei livelli occupazionali. Dobbiamo fare di tutto per favorire la patrimonializzazione delle aziende”.