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Interviste ed Editoriali - 19/04/2022

Catalent, Camilli: "Decine di casi identici. Sanzioni per i ritardi, così perdiamo tutti quanti"

Intervista al Presidente su La Repubblica: il tema della autorizzazioni, non solo ambientali, sarà affrontato anche nella nostra Assemblea Generale del 28 aprile al Teatro dell’Opera di Roma

La fuga dal Lazio della multinazionale Catalent che voleva investire ad Anagni 100 milioni di dollari per la produzione dei vaccini è “soltanto la punta dell'iceberg. Ci sono imprenditori che attendono risposte alle loro domande di licenze anche da dieci anni. Una situazione drammatica che genera sfiducia nell'Italia. Tanto che molti imprenditori non avviano nuovi investimenti per evitare le lungaggini burocratiche”. Lo dichiara Angelo Camilli, Presidente di Unindustria, in un’intervista a Repubblica.


“Nella sua drammaticità la vicenda è molto semplice. Catalent, come qualsiasi altra azienda, ha fatto la richiesta di autorizzazione prima dell'avvio del nuovo investimento ad Anagni. Dopo oltre due anni non c'è stata alcuna risposta da parte del ministero della Transizione ecologica, l'azienda ha deciso di investirein un altro Paese. Abbiamo perso una grossa opportunità anche di riqualificazione del territorio con la creazione ad Anagni di un centro di ricerche e sviluppo molto importante. Noi abbiamo fatto tutto quello che era in nostro potere. Abbiamo sollevato il problema, abbiamo assistito l'azienda sia a livello territoriale sia a livello nazionale attraverso Confindustria. Abbiamo parlato con gli uffici del ministero e abbiamo sollecitato in tutti i modi l'avvio delle autorizzazioni. Di più non potevamo fare”.  

La lenta burocrazia, di fatto, ha danneggiato il distretto farmaceutico del Lazio.

“Tutto ciò è paradossale in un momento di emergenza come questo. Da un lato dobbiamo affrontare crisi di tutti i tipi, dalla pandemia alla guerra. Dall'altro appena abbiamo un investimento ce lo facciamo scappare. Il tema della lentezza della burocrazia, soprattutto per autorizzazioni a nuovi investimenti, è quello che trattiamo da decenni. Mi sembra che non ci sia ancora la consapevolezza per migliorare questa situazione e dare tempi certi di investimenti alle imprese. Oltre a adottare sanzioni davanti alle lungaggini. Ogni giorno lanciamo grida di allarme. Abbiamo avviato un monitoraggio di quanti investimenti stiamo perdendo. Sono stati segnalati altri casi come quello di Catalent, anche se gli investimenti sono di minori dimensioni, sia agli uffici regionali sia agli uffici ministeriali sia a Confindustria”.   

“Si tratta di mancate autorizzazioni per completamenti di investimenti e per quelli nuovi. Un disagio quotidiano vissuto dalle imprese. E molti imprenditori si ritirano prima di cominciare, in diversi settori dell'imprenditoria. Dopo Catalent abbiamo chiesto l'intervento del premier Draghi e del ministro Cingolani con una lettera aperta. Il 28 aprile all'Assemblea di Unindustria al Teatro dell'Opera, davanti al capo dello Stato, parlerò proprio delle autorizzazioni non solo ambientali”. Per valorizzare il distretto farmaceutico “stiamo affiancando le aziende per favorire la crescita e lo sviluppo. Azioni di lobby positive perché il settore farmaceutico è importante per la capacità di investimento. Lavoriamo anche per valorizzare le aree industriali tra Aprilia, Pomezia e Anagni. In questo momento c'è un decreto della Presidenza del Consiglio che rende più attrattivi gli investimenti con contributi a fondo perduto per medie e piccole imprese”. 

L'intervista completa è disponibile in allegato.

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