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Rassegna Video - 01/10/2022

Camilli a La7 Coffee Break

Prospettive economiche per le Imprese

 

Le prospettive italiane, sociali ed economiche nella nuova situazione politica: il Presidente di Unindustria Angelo Camilli ospite oggi alla trasmissione Coffee Break, condotta da Andrea Pancani, su La7.

 



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"Da un punto di vista economico l’emergenza in questo momento è il caro energia. Il Governo si troverà due grandi temi: uno è la politica estera dove ci auguriamo che l’Italia sia un Paese centrale in Europa, e poi l’emergenza è quella economica legata al tema del gas e dell’energia, predominante su tutto. Ci sono alcuni dati del Centro Studi che parlano di un rincaro dei costi energetici di circa 125 miliardi, una cifra spaventosa. Di questi una sessantina sono stati tamponati con i provvedimenti del governo fatti quest’anno, mancano 60 miliardi che incidono sui conti delle famiglie e delle imprese. Per le imprese ci sono stati rincari medi di quattro volte rispetto all’incidenza passata dei costi, alcune imprese hanno dieci volte i costi dell’energia di prima. Sono costi insostenibili. Molte si stanno fermando un segnale è la cassa integrazione già aumentata del 50%. Il nostro Paese non può permettersi manovre come quella fatta dalla Germania: in carenza di risorse gli interventi devono essere selettivi, su imprese per le quali il costo dell’energia ha un’incidenza sui costi del fatturato altissima, come ad esempio le piccole imprese che hanno meno strumenti delle grandi. Il Paese dovrà sostenere le imprese a livello nazionale".

 

 

"Le imprese in questo momento stanno già facendo moltissimo in termini di riduzione dei consumi, stanno rivedendo i propri cicli produttivi, le proprie attività stanno cercando di fare tutto il possibile per resistere a questa situazione. In questo momento c’è un tema fondamentale che è la gestione del PNRR: dei 190 miliardi europei dobbiamo ancora spenderne 170. In questi giorni stiamo incassando 21 miliardi, il governo Draghi ha già creato i presupposti per incassarne altri 20 a novembre, questo è un tema fondamentale perché è di fatto l’unica arma che abbiamo per compensare la riduzione di PIL e di crescita che abbiamo a causa della crisi economica ed energetica: l’anno prossimo le previsioni sono state ridimensionate dal 2,4 allo 0,6 quindi siamo vicini a una situazione di recessione. L’unico strumento vero che abbiamo in questo momento, oltre che dare provvedimenti di ristoro, è gestire bene il PNRR, quindi questo è un tema su cui il prossimo governo dovrà mostrare grande attenzione ed efficienza. Sul PNRR il Governo Draghi ci lascia una buona eredità a cui va data una continuità anche nella formazione della squadra di governo, perchè è l’unico vero puntello che abbiamo per recuperare Pil dal prossimo anno in poi". 

 

"A livello nazionale l’Italia deve essere promotrice dell’unità sul tema del gas; sul fronte interno dobbiamo prorogare i provvedimenti assunti quest’anno sui crediti di imposta e sui ristori, probabilmente c’è un fabbisogno di circa 30 miliardi per cui il tema dello scostamento di bilancio andrà affrontato, e poi c’è il tema di un piano di contenimento dei consumi e questa è una responsabilità dei cittadini e delle imprese. E poi ciò che possiamo fare sui provvedimenti a livello nazionale è la semplificazione sulla produzione delle energie rinnovabili. Oggi le imprese stanno facendo investimenti di autoproduzione, investono sul fotovoltaico e poi attendono sei mesi per l’allaccio alla rete elettrica. Nel 2021 le imprese hanno reagito benissimo a livello nazionale, nel 2022 stiamo tenendo perché facciamo +3% del Pil, però non può durare all’infinito: abbiamo grandi opportunità con gli investimenti pubblici ma dobbiamo fare in modo che anche quelli privati possano essere riattivati, quindi abbiamo una situazione di grande criticità ma anche di qualche opportunità. Dobbiamo lavorare bene, il prossimo Governo deve essere il più possibile di qualità".

 

In trasmissione anche Clemente Mastella (Noi di Centro), Massimo De Manzoni (quotidiano La Verità), Marco Revelli (politologo) e Barbara Fiammeri (giornalista Il Sole 24 Ore).

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