Il treno del Lazio viaggia con due locomotive, il turismo e l'edilizia che con il superbonus ha dato nuova linfa al sistema produttivo regionale. È quanto contenuto nell'analisi del Messaggero del rapporto annuale dell'economia del Lazio di Banca d'Italia, che attesta come iI Pil della Regione sia cresciuto del 3,7% nel 2022. Il dato è in linea con quello del resto della penisola, anche se in rallentamento rispetto al 2021. L'occupazione è cresciuta del 2,4%, recuperando quasi completamente i livelli pre-pandemia. Un effetto che ha portato ad aumentare il reddito delle famiglie (cresciuto del 6,3%). Conseguenza positiva, ma il potere d'acquisto è stato eroso dall'inflazione, che comunque cresce meno che nel resto del Paese.
Turismo, costruzioni ed esportazioni
II periodo rosa del turismo ha portato nella Regione 9,3 milioni di presenze di visitatori italiani (erano 4,4 nel 2021). Quelle degli stranieri sono state complessivamente 15,3 milioni (2,3 nel 2021), permanendo però ancora a livelli inferiori rispetto a quelli pre-pandemici. Cresce anche la spesa dei viaggiatori stranieri nel Lazio; sale dal 10% al 13,5% del totale nazionale. Ma non c'è solo turismo. Il settore delle costruzioni è trainante: il valore aggiunto è cresciuto del 10%, con gli interventi del superbonus che sonoarrivati a quota 4,2 miliardi di euro (il 9% nazionale). A sostenere l'economia regionale anche le esportazioni di beni (+12,7%), soprattutto del chimico e del farmaceutico. Boom per le esportazioni dei servizi (+35%) grazie al turismo.
Il commento del Presidente di Unindustria Angelo Camilli
«L'andamento dell'economia del 2022 è stato positivo, con una crescita in linea con quella nazionale - commenta il presidente di Unindustria, Angelo Camilli. Con il 2021 abbiamo recuperato ciò che abbiamo perso negli anni della pandemia. E anche nel 2023 la tendenza è virtuosa. Risultati buoni sono trainati dal mondo dei servizi e del turismo e qui la Capitale rappresenta la parte del leone». Per Camilli, il manifatturiero «segna un rallentamento forte» ma c'è «un aumento delle esportazioni». Lo scenario, comunque, non è tutto rose e fiori. «Speriamo che i risultati siano complessivamente buoni per la seconda parte dell'anno ma un po' di incertezze ci sono, dovute comunque ai tassi di interesse alti, se non scenderanno si raffredderà la domanda di credito e di investimenti. E poi c'è la carenza di manodopera qualificata».
In allegato l'articolo a cura di Giampiero Valenza per il Messaggero.