Formazione, infrastrutture, abbattimento dei costi e della burocrazia. Direttrici sulle quali Unindustria è impegnata da tempo e che vanno seguite, a maggior ragione, nel territorio del Lazio meridionale.
Ne ha parlato con Il Messaggero il vice presidente della Sezione progettazione, materiali e impianti di Unindustria Arcangelo Ventriglia: la sua azienda, Montekno Engineering, ha base a Latina ma svolge gran parte della sua attività in provincia di Frosinone oltre che nel resto d’Italia. La situazione delle infrastrutture tra le due province è nota - basta percorrere la Monti Lepini per rendersene conto - ma lui preferisce puntare l’attenzione prima sulla formazione.
«Trovare un saldatore o un tubista oggi è diventato impossibile - spiega - lo stesso vale per l’industria manifatturiera, sono anni che diciamo quali figure servono alle imprese ma la formazione sembra andare da un’altra parte. La vera sfida è questa, la disponibilità degli imprenditori è massima, siamo pronti ad accompagnare i giovani che hanno voglia di apprendere dopo un percorso formativo, ma devono arrivare con un minimo di preparazione. Quando ci rivolgiamo agli attuali centri di formazione notiamo che la scuola è molto lontana dalla pratica».
In tal senso è recente l’avviso pubblico della Regione Lazio che stanza 13 milioni di euro per l’apprendistato. «Mi fa piacere che l’assessore al lavoro la pensi così, so che tiene molto alla formazione, adesso però auspichiamo che i centri di formazione si avvicinino di più alle esigenze degli imprenditori, chiediamo anche che si faccia presto, perché le aziende non possono stare ai tempi della burocrazia che spesso anziché agevolare ostacola le attività».
Un settore apparentemente in crisi «nel territorio abbiamo capacità che altrove ci invidiano, lo dico senza mezzi termini, nonostante la carenza di infrastrutture, in particolare a Latina, riusciamo a fare impresa adeguandoci alle necessità della cosiddetta economia espansiva che coglie nuove opportunità, è capace di contenere i costi, si adegua alle esigenze del cliente senza far venir meno la qualità». Il tutto senza collegamenti o quasi: «Se va bene tra Latina e Frosinone serve un’ora di viaggio, spesso anche di più, e maggiore è il tempo di percorrenza più alti i costi che dobbiamo sopportare».
I costi, altro problema da non sottovalutare «la pressione fiscale va ridotta, il costo del lavoro soprattutto e le procedure burocratiche rese più snelle». Il “famoso” Lazio meridionale è pronto ad accettare la sfida, secondo il vicepresidente «ma non possiamo pensare noi all’innovazione, mentre politica e burocrazia restano a guardare».
A cura di Giovanni Del Giaccio per Il Messaggero Frosinone.