L’evento di oggi venerdì 21 novembre 2025, “Dal silenzio all’azione: Impresa e Scuola contro la violenza di genere”, ha rappresentato un importante momento di confronto sul ruolo che il mondo produttivo e le istituzioni scolastiche possono svolgere nella prevenzione e nel contrasto alla violenza di genere.
Un confronto reso ancora più necessario alla luce degli ultimi dati dell'indagine Istat sui pregiudizi di genere e sulla percezione della violenza nelle relazioni: dati che, pur mostrando qualche segnale di miglioramento rispetto al passato, continuano a evidenziare criticità profonde e radicate nella nostra società.

L’Indagine Istat evidenzia come tra i giovanissimi, in particolare, permane una significativa tolleranza verso forme di controllo e violenza. Preoccupa che oltre un terzo dei ragazzi e delle ragazze tra i 14 e i 19 anni (36%) consideri accettabile che un partner controlli abitualmente il cellulare o i social dell’altro, normalizzando un comportamento che rappresenta invece una chiara forma di violenza psicologica. Ancora più allarmante è il dato secondo cui l’11,1% ritiene “normale” che in una relazione “ci scappi uno schiaffo ogni tanto”, e che il 7,3% giudichi accettabile che un ragazzo schiaffeggi la fidanzata perché ha flirtato con un altro. Indicatori come questi testimoniano quanto la violenza fisica sia tuttora giustificata da una parte non trascurabile delle nuove generazioni.

"Si tratta di segnali che non possono essere sottovalutati. La persistenza di questi atteggiamenti indica che la violenza di genere continua a essere normalizzata e giustificata. È evidente che accanto alle politiche di contrasto e protezione serve un impegno educativo capillare e continuo, che coinvolga scuole, famiglie, imprese e media. In quest’ottica, iniziative come quelle proposte da Unindustria – cineforum con testimonianze, percorsi di orientamento nelle scuole e nei luoghi di lavoro, spazi dedicati alla lettura di autori che affrontano il tema, e masterclass per la produzione di video e contenuti sul contrasto alla violenza – rappresentano strumenti preziosi per promuovere una cultura del rispetto, della consapevolezza e dell’uguaglianza” , ha commentato Alda Paola Baldi Vicepresidente di Unindustria con delega al Capitale Umano.
“Investire sulla formazione significa agire sulle radici del problema, offrendo ai giovani non solo informazioni, ma anche strumenti di pensiero critico e occasioni concrete per riflettere e mettersi alla prova. Solo attraverso un lavoro culturale profondo, condiviso e continuativo è possibile mettere in discussione gli stereotipi che alimentano la violenza e costruire una società in cui ogni relazione si fondi su rispetto, libertà e parità”, ha commentato Miriam Diurni Delegata Unindustria per Cultura d’impresa, Etica e Certezza del Diritto.
All’appuntamento, che rientrava nella XXIV edizione della Settimana della Cultura d’Impresa di Confindustria, in programma dal 14 al 28 novembre 2025, hanno partecipato Alda Paola Baldi Vicepresidente Unindustria con delega al Capitale Umano, Lucia Scorza Social Affairs Senior Professional Confindustria, Francesca Polli Industrial Relations and International Affairs Federmeccanica, Silvia D’Oro Consigliera Regionale di parità Regione Lazio, Alessandra Miata CSR Director Capgemini, Federica Bove Diversity & Inclusion Manager Terna, Rossella Manenti People & Organization Vice President, HR Italy Telespazio, Mario Rusconi Presidente ANP Lazio, Cinzia Di Palo Dirigente Scolastico IIS Leopoldo Pirelli e Annalisa Laudando Dirigente Scolastico ICS Hypatia. I lavori, moderati dal giornalista e conduttore RAI Tre Giampiero Marrazzo, sono stati conclusi da Miriam Diurni, Delegata Unindustria per Cultura d’Impresa, Etica e Certezza del Diritto.
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