I prezzi del gas naturale, in forte crescita ad agosto 2022 rispetto a gennaio 2020 (+2007%), stanno determinando importanti ripercussioni soprattutto sull’energia elettrica (+1002%) con significative pressioni sui margini delle imprese. Le industrie più energivore e più esposte alla concorrenza internazionale sono quelle maggiormente colpite.
L’aumento dei prezzi è ormai un fenomeno diffuso a tutte le tipologie di materie prime; spiccano il +123% dei semi di soia, il +77% del nichel, il +76% del cotone ed il +68% del petrolio.
A questo scenario si aggiunge il deprezzamento dell’euro; anche se i prodotti italiani diventano maggiormente competitivi al di fuori dell’area euro, i costi di approvvigionamento per le imprese italiane crescono, considerato che la maggior parte delle commodities è contrattata in valuta statunitense e che il tasso di cambio oscilla intorno alla parità euro/dollaro, mentre a gennaio 2021 si attestava a 1,21 €/$.
In allegato il rapporto elaborato dal Centro Studi Unindustria.