La scommessa è grande, proporzionata alla cifra dell’investimento: 500 milioni di euro iniziali con Regione Lazio e le tre università romane (Sapienza, Tor Vergata, Roma Tre) in prima linea e Unindustria motrice della fondazione incaricata di dare concretezza al progetto.
L’obiettivo, contenuto nel programma del presidente di Unindustria Angelo Camilli, è ambizioso: la creazione di un Politecnico romano i pilastri dell’offerta saranno quelli della transizione energetica e della sostenibilità, della trasformazione digitale, dell’agri-bio farmaceutica e della salute, settori considerati prioritari per il futuro regionale e nazionale e su cui da tempo la Regione Lazio ha concentrato i propri sforzi.
Per ora ci sono nome e, con alta probabilità, spazio: «Si chiamerà Rome Technopole e dovrebbe nascere nell’area dell’ex ospedale Forlanini», spiega il presidente di Unindustria Viterbo Sergio Saggini. "L’obiettivo è la partenza dei primi corsi già per l’anno 2022, mentre nel 2023 potrebbero essere attivati i primi percorsi di laurea magistrale e le scuole di dottorato - continua -. La procedura è lunga ma finora non ci sono stati particolari intoppi"
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