Il porto di Civitavecchia, già leader nella crocieristica, punta a diventare un polo di riferimento nel Mediterraneo anche per il trasporto merci. Nei prossimi cinque anni, grazie anche al Pnrr, verranno investiti nell'hub quasi 200 milioni in infrastrutture.
Civitavecchia è il secondo porto crocieristico europeo dopo Barcellona, il settimo al mondo: tuttavia l'hub è solo 16° per traffico merci in Italia. L'obiettivo della Regione Lazio è raggiungere quota 700mila teu nell'arco dei prossimi anni, che porterebbe Civitavecchia al 6° posto in ltalia dopo Trieste. Una strategia di diversificazione tanto più importante dopo che il Covid ha messo in difficoltà l'hub con il crollo dei crocieristi.
«Civitavecchia è uno degli snodi fondamentali dell'economia della nostra regione» - spiega Cristiano Dionisi, Presidente di Unindustria Civitavecchia - «Anche in chiave di sistema con Fiumicino e Gaeta. il Lazio pesa per il 10-11% sul Pil nazionale, quindi l'hub è importante per tutto il sistema Paese. È una porta di accesso al mare per rendere competitivo tutto il sistema produttivo regionale, soprattutto se in connessione con le aree manifatturiere. Penso per esempio a meccatronica, farmaceutico, ceramica. Ma il porto non potrà essere rilanciato se non si completano le infrastrutture necessarie a collegarlo alle grandi arterie. A partire dal completamento dell'autostrada Orte-Civitavecchia che allaccerebbe l'hub con l'autostrada del Sole e quindi con mercati del Nord e Sud italia: entro il 2022 dovrebbero essere impegnate le risorse già previste nell'ambito del FSC (Fondo sviluppo e coesione) che ammontano a 200 milioni di euro».
Per completare l'opera, che collegherebbe Civitavecchia a Mestre, mancano solo 17 chilometri.
L'intervista completa è disponibile in allegato.