La Presidente di Unindustria Frosinone Miriam Diurni interviene sul caso Catalent con una intervista rilasciata al quotidiano "Ciociaria Oggi". La multinazionale famaceutica è stata costretta a rinunciare ad un investimento di 100 milioni di euro ad Anagni dopo che una richiesta di autorizzazione è rimasta senza risposta per due anni.
"Il territorio è fortemente penalizzato da questa decisione" - dichiara la Diurni - "Primo perché l'investimento era legato anche ad un progetto di ricerca che avrebbe fatto radicare la società sul territorio e secondo perché avrebbe coinvolto l'università con l'assunzione di giovani neo laureati. Le difficoltà tecniche che incontrano le aziende sono legate a procedimenti lunghi e non certi, oltre che alla questione del Sin, che li rallenta ulteriormente. La mancanza di tempi certi mette a rischio gli investimenti. Le aziende non possono attendere le lungaggini della burocrazia. Il timore è che dopo Catalent potrebbero esserci altri casi simili".
L'intervista completa è disponibile in allegato.
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"Quando la burocrazia mette in fuga investitori e talenti"