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Articolo - 21/06/2022

Tecnopolo Roma: a Pietralata l’hub sulle tecnologie del futuro promosso da Unindustria

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Un polo multi-tecnologico e transdisciplinare di caratura internazionale per la didattica, la ricerca e il trasferimento tecnologico con l’obiettivo di formare nuove competenze in interazione con il mondo produttivo della Regione Lazio

 

Il Tecnopolo di Roma è sempre più vicino. Con la firma dell’atto costituivo della Fondazione – che riunisce i partner fondatori dell’iniziativa – si concretizza il progetto cofinanziato nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – per un investimento totale di 460 milioni di euro fino al 2026 – e da un dialogo continuo tra Unindustria Lazio e le Università capitoline: il nuovo polo multi-tecnologico per la didattica, la ricerca e il trasferimento tecnologico che agirà in settori strategici quali transizione energetica e sostenibilità, trasformazione digitale e quelli legati al biopharma e alla salute. 

 

L’iniziativa, però, nasce ancor prima dei fondi europei: dal desiderio di Unindustria Lazio di dotare la Capitale di un polo multi-tecnologico di riferimento internazionale. Rome Technopole – Innovation Ecosystem avrà la sua sede a Pietralata e vede coinvolte sette università capitoline (Sapienza, Tor Vergata, Roma Tre, Luiss, Tuscia, Cassino e Campus biomedico), 4 istituti di ricerca, Cnr, Enea, Istituto nazionale di fisica nucleare e Istituto superiore di sanità, istituzioni come Regione Lazio, Comune di Roma e Camera di Commercio, oltre a piccole, medie e grandi imprese e Unindustria.

L’attività non farà concorrenza agli atenei, ma ne completerà l’offerta formativa al fine di incrementare – fino a raddoppiare – il numero di laureati magistrali nei settori di maggiore prospettiva e interesse strategico regionale, per rendere più attrattivo il nostro territorio per le imprese, i giovani e gli investitori.

 

Camilli (presidente Unindustria): “Si apre la fase operativa”

Intanto i primi tasselli si sono già mossi con la costituzione della Fondazione. “Un impegno ambizioso di lungo periodo tra le Istituzioni pubbliche, il mondo accademico e il tessuto produttivo per il futuro di Roma e del Lazio, caratterizzato da un nuovo protagonismo nazionale e una rinnovata capacità di attrarre talenti e investimenti”, come sottolineato da Angelo Camili, presidente di Unindustria.

E proprio nel momento in cui si aprono grandi opportunità per Roma e il Lazio con diverse occasioni di esposizione sullo scenario internazionale – come il Giubileo del 2025 e il sogno di Expo 2030 – il “Rome Techopole può diventare un tassello davvero fondamentale della strategia di crescita della Capitale e della nostra regione, dove potremmo dimostrare quanto la Città, la Regione e il Paese hanno creduto nell’innovazione e nella capacità dei giovani di essere il vero motore dello sviluppo sociale ed economico delle moderne democrazie globalizzate”, ha concluso Camilli.

 

“Ora inizia la fase più importante – ha ribadito Camilli – quella in cui dovremmo farlo funzionare ma mi sembra che ci siano tutti i presupposti. Questa compagine è riuscita a giudicarsi questo primo finanziamento del Pnrr nell’ambito di un avviso del Ministero dell’università e della ricerca molto importante: sono 110 milioni che rappresentano un avvio per il finanziamento di questa iniziativa per i prossimi 3 anni. Mentre la Regione Lazio, che ha sostenuto questo progetto sin dall’inizio, ha confermato che darà un sostegno importante dal punto di vista finanziario nell’ambito della prossima programmazione comunitaria su questa iniziativa nei prossimi 7 anni”.

 

I principali obiettivi del futuro Tecnopolo di Roma

Il progetto punta a potenziare l’attrattività del sistema regionale di formazione, ricerca, innovazione, produttività industriale con riferimento a: transizione energetica e sostenibilità, trasformazione digitale, biopharma e salute; implementare un modello pubblico-privato eccellente per le partnership stabili tra Ricerca e Impresa; co-progettare i percorsi accademici per allineare le competenze dei laureati alle esigenze dei profili professionali più richiesti; offrire sul territorio nazionale un ulteriore polo di attrazione per le grandi imprese delle principali filiere innovative; dotare il Lazio di una Infrastruttura di ricerca aperta alle imprese e agli stakeholder per sostenere innovazione e crescita competitiva.

Le attività dovrebbero partire già nel 2022 con i primi master, dottorati industriali e internazionali, Alta Formazione, Long- live learning, nuovi laboratori avanzati hight-tech, contamination labs, incubatori e nel 2023 i primi nuovi corsi di laurea Magistrale inter-ateneo, nuove scuole di dottorato inter-ateneo.

 

Cosa ci si aspetta dal Tecnopolo romano?

In cinque anni il Rome Technopole punta a creare una nuova comunità di 800 ricercatori e tecnologi, 500 dottorati e 100 research fellows per attività di ricerca e innovazione in collaborazione con le imprese del territorio, grazie anche a 1.500 borse di studio.

 

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