L'ondata speculativa che ha visto lievitare il prezzo del gas fino a raggiungere picchi insostenibili è iniziata nel dicembre 2021, prima della guerra in Ucraina: «Già allora, quando il costo era salito da 23 a 70 centesimi al metro cubo, avevamo fermato i forni», ricorda Francesco Borgomeo, numero uno della Saxa Gres di Anagni, azienda con 450 dipendenti che produce piastrelle in gres porcellanato e sampietrini, e Presidente di Unindustria Cassino. «A quel punto, ho rinegoziato i contratti con i clienti e ottenuto che mi pagassero in base all'andamento del prezzo del gas con un tetto fissato a 1,50 centesimi al metro cubo. In meno di sei mesi ho fatturato 50 milioni, ma poi è arrivato un altro "missile"...».
Cosa è successo?
«Lo scorso 31 luglio la macchina si è fermata di nuovo: dai 90 centesimi al metro cubo di dicembre siamo arrivati a 1,80 euro, poi a 2,80 ad agosto...una roba che mi sta facendo impazzire».
A quel punto, avete dovuto interrompere la produzione.
«Si e abbiamo dovuto atti vare la procedura di cassa integrazione, immaginiamo fino alla fine dell'anno, nonostante siamo strapieni di ordini. In questi giorni i nostri responsabili commerciali sono in Germania, che copre il 50 per cento dell'export, a trattare la vendita di grosse forniture anche se non possiamo concedere la penale in caso di mancata consegna».
A quanto ammonta la spesa per il gas che avete dovuto sostenere?
«Nel primo semestre di quest'anno la spesa energetica è stata di 22 milioni, nel 2021 era stata di sei. Per non parlare del pallet che è triplicato: da 8 a 23 euro».
Quali misure dovrebbe varare il governo per evitare la tempesta perfetta?
«Sicuramente la soluzione da adottare nell'immediato è il tetto al prezzo del gas: se il governo dovrà pagare il differenziale, avrà un costo inferiore alle possibili ricadute sociali e al rischio di un lockdown energetico. E poi bisogna imporre senza deroghe la rateizzazione in 24 mesi delle bollette del secondo semestre di quest'anno altrimenti sarà scacco matto, altro che la Grecia, possibile che nessuno se ne renda conto?».
Come si è arrivati a uno scenario così preoccupante?
«È evidente che Putin ha fatto cadere Draghi e sta influenzando la campagna elettorale. In Ucraina bombarda le fabbriche, qui le ferma».
L'intervista, a cura del Corriere della Sera, è disponibile in allegato.
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