L'appello delle imprese: «Subito Roma Capitale, più poteri ai Municipi»

Il Presidente di Unindustria Angelo Camilli a Il Messaggero: "Riprendere la riforma di Roma Capitale: decennio fondamentale per la città, non si può perdere tempo"

Unindustria mette la riforma in cima all'elenco delle priorità: «Ma la politica industriale e l'urbanistica restino alla Regione».

Per la riforma di Roma Capitale bisogna «fare presto». Perché «non si può perdere tempo, in un decennio fondamentale per l'Italia, nel quale Roma deve essere la locomotiva». Iniziando, in attesa del completamento dell'iter di modifica costituzionale, dalle cose che si possono fare con procedimenti più brevi, come «dare subito più poteri ai Municipi: puntare sul decentramento amministrativo per gestire meglio il territorio». Con un'avvertenza: «Politica industriale e urbanistica devono restare in capo alla Regione».

L'appello al nuovo Governo in fieri arriva da Unindustria, che raccoglie così le esigenze e i desiderata del mondo delle imprese di Roma e del Lazio.

«Per il nostro territorio è fondamentale riprendere la riforma di Roma Capitale - sottolinea Angelo Camilli, Presidente di Unindustria - Ci auguriamo che nella prossima legislatura questo filo venga ripreso con convinzione da tutte le forze politiche».

L'Agenda Roma «per iI peso che ha all'interno dell'Italia, ha necessità di una legislazione speciale - sostiene Camilli - Come imprese siamo disposti a dare un contributo per stabilire quali poteri, funzioni e competenze è più opportuno devolvere alla Capitale. L'importante è che il percorso sia chiaro e puntuale, per evitare che nella fase di attuazione ci siano delle zone grigie, con sovrapposizioni di competenze che rischierebbero di creare solo confusione».

Sul come portare avanti questa riforma, il leader di Unindustria non esclude a priori alcuna ricetta: «Si possono devolvere poteri non solo con leggi costituzionali, ma anche con leggi ordinarie o con una riforma dello statuto del Comune - spiega - L'importante è capire quali funzioni vengono trasferite». Altro tema caldo, le risorse in arrivo dal Pnrr, e non solo: nel complesso parliamo di 16,6 miliardi, di cui 7,4 sono del Pnrr - Piano nazionale complementare, 4,4 della nuova programmazione Ue (raddoppiati rispetto alla programmazione del ciclo precedente), 2,5 del Fondo sviluppo e coesione.

«Per Roma si sta aprendo un decennio importante ma bisogna spendere queste risorse in maniera corretta - dice Camilli - Siamo preoccupati per i possibili rallentamenti».

All'interno di questo decennio, che potrebbe cambiare iI volto di Roma, ci sono i grandi eventi: si parte con la Ryder Cup 2023, la più prestigiosa competizione internazionale di golf, poi ci sarà il Giubileo 2025 e il bimillenario della crocifissione di Gesù nel 2033. Nel mezzo potrebbe esserci l'Expo 2030, per cui Roma ha lanciato la sua candidatura: «L'Expo di non è un fatto locale, ma un evento che avrà ricadute positive per tutto il Paese», argomenta il numero uno degli industriali di Roma e Lazio. «Per questo contiamo che il nuovo governo prosegua nel supportare la candidatura di Roma».

In allegato è disponibile l'estratto da Il Messaggero, a cura di Fabio Rossi.