Il nostro Presidente Angelo Camilli è intervenuto oggi all'evento "Its Academy Lazio: frontiere della formazione terziaria", organizzato dalla Regione Lazio per favorire l’orientamento degli studenti e rendere nota l’offerta formativa di percorsi di Its tra le imprese, le associazioni di categoria e la società civile tutta.
“Sono anni che lavoriamo sui temi della formazione scientifica: gli Istituti tecnici superiori sono importanti per collegare il mondo della formazione con quello del lavoro e delle imprese. E' importante l'esperienza dell'Its e il fatto che abbia finanziamenti con il PNRR perché mette in contatto diretto, all'interno di uno stesso luogo, imprese, scuola ed università.
Il vero obiettivo oggi è avere ragazzi formati, competenti e forti anche nelle competenze relazionali, perché questo significa creare imprese forti e capaci di affrontare gli investimenti che hanno davanti: i ragazzi devono formarsi ed investire nelle proprie competenze per essere più forti nell'affrontare la propria vita personale e professionale, liberi di stabilire il proprio futuro.
Dobbiamo uscire dall'equivoco e dall'illusione che attraverso la regolamentazione, le leggi e i vincoli si crei lavoro: questa logica ci ha portato alla situazione attuale di un Paese che non cresce. Negli ultimi 15 anni abbiamo aumentato la disoccupazione da sei a dieci punti, e contestualmente le imprese non riescono più a trovare lavoratori formati. Questo perché non abbiamo investito nella scuola e nelle competenze tecnico professionali. Siamo il secondo Paese manifatturiero d'Europa ma siamo ancora indietro, negli Its abbiamo 18 mila iscritti: la Francia ne ha 120 mila, la Germania 800 mila.
Se gli Its hanno successo è perché si realizza un rapporto diretto tra imprese e sistema formativo: se non investiamo su questo elemento difficilmente riusciremo a ridurre il gap e risolvere il problema della disoccupazione giovanile. Rispetto al passato inoltre oggi si aggiunge il tema della trasformazione digitale in corso e della sostenibilità che impatta sull’organizzazione aziendale: le imprese non trovano personale qualificato in tutti i settori. Siamo in ritardo anche sui laureati, ne abbiamo troppo pochi: il 20% contro il 33% della media europea. Su questo dobbiamo continuare a investire in maniera forte. Non bisogna più cadere nell'errore di accelerare gli investimenti solo per il fatto che ci sono finanziamenti da spendere, ma dobbiamo investire seriamente in maniera strutturale sui temi strategici per il Paese ovvero educazione e formazione dei giovani, e la crescita delle nostre imprese. Un esempio di questo tipo lo abbiamo proposto con il progetto Rome Technopole: la vera sfida è farlo funzionare nel tempo, fare in maniera tale che questi investimenti siano permanenti e duraturi”.