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Articolo - 07/02/2023

'Per l`hi-tech e la sanità mancano gli specializzati'

Difficile da reperire il 37% dei 130mila nuovi contratti programmati. Medici, ingegneri, chimici e architetti le figure maggiormente richieste

 

Nel Lazio poco meno del 40% delle assunzioni programmate nel settore dell'industria è difficile da trovare. A gennaio 2023, infatti, risultano difficili da reperire il 37% dei 130mila nuovi contratti programmati. Un dato migliore di quello nazionale (al 46%), ma che fotografa un peggioramento rispetto ai tempi pre Covid: nel 2019 la difficoltà era "solo" al 19%.

 

L'analisi degli imprenditori di Unindustria parla chiaro: mancano persone con una forte specializzazione. Questa carenza sale soprattutto per chi ha una laurea: è al 60% tra quelle del settore chimico-farmaceutico, al 53% per quelle sanitarie, al 52% per ingegneria elettronica, civile e per architettura, al 49% per scienze matematiche, fisiche e informatiche.

 

La difficoltà
L'esempio della Mario Guerrucci di Civitavecchia, azienda che si occupa di pulizia e manutenzioni industriali per la filiera elettrica e dell'energia, è emblematico e confermano una Regione in crescita economica ma che, quanto a ricerca occupazionale, sembra che vada a un'altra velocità. Solo nell'ultimo anno i dati positivi dell'impresa l'hanno portata da 130 a 180 dipendenti. Non è stato facile selezionarli e mancano altre 20 persone all'appello, che saranno scelte entro quest'anno.

«C'è una difficoltà sempre crescente, anche per trovare autisti con particolari patentini di guida, persone con abilitazioni nel settore elettrico o personale amministrativo - spiega Francesca Guerrucci, amministratrice delegata dell'azienda di famiglia. Oggi si fa sempre più difficile incontrare domanda e offerta, c'è un disallineamento tra gli studenti e il mercato del lavoro».

Andrea Belli è il presidente di Ance Viterbo: «La situazione è complessa, la carenza di manodopera è a tutti i livelli, dai project manager ai manovali di cantieri, a nessun livello noi troviamo personale. Ci saranno molte gare con il Pnrr e la situazione è abbastanza preoccupante. Nelle province del Lazio è prioritaria la necessità di figure professionali anche di basso profilo che non riusciamo a trovare perché spesso si punta più in alto pur non avendo i titoli giusti. Ci sono settori che non sono di serie B, ma dignitosissimi i cui stipendi arrivano anche a 2.500 euro al mese per un operaio specializzato, come nell'edilizia». 


Così il Presidente di Unindustria Angelo Camilli

 

«Le imprese laziali stanno incontrando difficoltà crescenti nelle assunzioni dei profili idonei. Per i profili con titolo universitario ricercati dalle imprese, la quota di difficile reperimento ammonta in media al 42%, con particolare criticità nelle aree della Scienze della vita e dell'Ict (Tecnologie della comunicazione e informazione). Ma le difficoltà riguardano tutti i titoli di studio, non solo quelli universitari; ad esempio, per i diplomati degli istituti tecnici superiori (Its) la quota è del 47%. Come Unindustria stiamo puntando molto anche sugli Its; abbiamo infatti costituito qualche anno fa la Fondazione Its Meccatronico del Lazio che nasce proprio dalla esigenza di alcune imprese del territorio di Frosinone e del Basso Lazio di rafforzare la formazione tecnico-specialistica in ambito meccanico e meccatronico. Abbiamo poi proposto con il "Rome Technopole" la nascita di un nuovo polo multi-tecnologico di riferimento intemazionale per la formazione, la ricerca, il trasferimento tecnologico sul modello dei Politecnici di Torino e Milano». 

 

In allegato l'articolo a cura di Giampiero Valenza per Il Messaggero

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