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La voce delle imprese - 24/07/2023

Dagli elettromagneti allo spazio, la strada per la biodifesa parte da Roma

La Voce delle Imprese: innovazione "Made in Lazio" e la strategicità della Difesa


Non sono molte le società che possono raccontare di avere un modello di business e anche un piano strategico di crescita al 2030 basato sulle quattro equazioni di Maxwell che descrivono le leggi fondamentali che governano l'interazione elettromagnetica.

A riprova che scienza, tecnologia e business sono l'algoritmo da seguire per l'Italia. Soprattutto considerando che, com'è noto, abbiamo perso la big pharma, la Cario Erba, ai tempi della Montedison, e ora che anche l'industria automobilistica è in una fase di profonda transizione la difesa è uno dei pochi settori in cui continuiamo a poter dire la nostra.

Comunque, per quanto possa apparire troppo accademica, è proprio questa competenza sull'elettromagnetismo che ha reso Elettronica spa (società del gruppo Elt) che nel 2022 ha fatturato circa 350 milioni di euro ed è controllata con il 35,34% della famiglia Benigni (con quote di Thaïes, al 33,3%, e di Leonardo per il restante 3i,33%) un unicum nel settore della difesa. Ed è preservando questo campo di gioco che la società romana sta cambiando negli anni, allargando i propri domini con acquisizioni e accordi che hanno permesso prima di entrare nel nuovissimo settore della biodifesa, ritornato al centro dell'attenzione con il Covid19, e ora in quello dello spazio, con il lancio del primo «minisatellite» affidato a uno dei lanciatori «taxi» della società di Elon Musk, SpaceX.

 

«Nulla è fermo come diceva Albert Einstein; per restare in equilibrio la bicicletta deve sempre muoversi e la stessa cosa vale per le aziende» ricorda Enzo Benigni, presidente e CEO, incarico quest'ultimo che condivide da qualche anno con la figlia Domitilla, che a sua volta è anche CEO di Elettronica (l'altro figlio, Lorenzo, è sempre coinvolto nella governance dell'azienda come senior vice president per le relazioni istituzionali, un ruolo che nel settore difesa è particolarmente delicato e rilevante).

«Per noi è molto importante sottolineare — continua Enzo Benigni — che esistono diversi settori: la difesa, l'attacco e l'intelligence che a sua volta rende possibili i primi due. Ma noi operiamo solo in quello della difesa, un valore che, ricordo, è costituzionale».

Peraltro in un quadro che rispetto all'immaginario comune si è quasi divincolato dallo stato di guerra: oggi parlare di difesa non vuole dire pensare solo a contesti bellici come quello in Ucraina, ma anche a situazioni di pace apparente dove il controllo per esempio del Cyberspace piuttosto che un'intelligence sia civile che militare fatta dallo spazio sono condizioni permanenti.

Non è ormai un mistero che gli scenari di «guerra» si stanno spostando sempre di più in un mondo virtuale che può fare danni a interi Paesi in tempi considerati di pace secondo i canoni tradizionali. «L'arte della guerra» di Sun-Tzu andrebbe riscritta, sebbene rimanga uno dei testi fondamentali di strategia e tattica.

«Il contesto è cambiato così tanto — insiste Enzo Benigni — che non possiamo più pensare di operare solo in alcuni domini come poteva accadere una volta. Anche per il ruolo dell'Italia in quanto nazione. Per questo il nostro business, forse lo potremmo chiamare il nostro Dna, è la protezione degli asset, delle persone e dei dati.

«Il cambiamento che ci ha portati a diventare di fatto un gruppo, con Elt Group, era già iniziato con gli investimenti nel settore della sicurezza informatica — spiega Domitilla Benigni ricordando la nascita di Cy4Gate di cui l'azienda controlla il 38,4% —. Ma è in questi ultimi due anni che l'esercizio strategico è diventato più profondo in coerenza con il nostro piano strategico Tenet2030: al settore cyber intelligence, m cui continueremo ad investire, abbiamo aggiunto quello della biodifesa con E4Shield, il prodotto di E4Life che ha dimostrato di avere un'efficacia al 90% sul Covid ma anche sui virus dell'influenza stagionale e che lavora per combattere l'aviaria e i batteri dannosi».

E4Life è una partnership con il gigante della progettazione degli spazi, LendLease, che opera anche nell'area Mind a Milano. E mostra come il perimetro del gruppo stia guardando appunto al concetto di difesa in maniera più ampia. «Quella che colpisce tramite i virus la salute dell'uomo — specifica Domitilla Benigni — è sempre una minaccia anche se arriva dal mondo biologico. Di fatto continuiamo a fare quello che sappiamo fare: individuata una minaccia, trovare una contromisura nel campo dello spazio elettromagnetico». Peraltro l'azienda per questo nuovo filone si è affidata a un manager esperto come Vincenzo Pompa che, già ai tempi di Massimo Sarmi, aveva guidato la trasformazione digitale delle Poste e che da poco è stato chiamato come ceo proprio di E4Life. «Adesso — conclude Domitilla Benigni — come ultimo filone solo temporale abbiamo aggiunto il campo dello spazio dove operano ormai tutte le funzioni principali di difesa, attacco, intelligence e anche cyber security. Il nostro payload anche se sta operando nel campo civile con la mappatura dei dati aperti dimostra che possiamo operare con efficacia anche dallo spazio, come luogo. Dunque questa mossa deve essere considerata il punto di partenza di una roadmap dell'innovazione che si distribuisce sempre come una curva ed è per questo che ci siamo posizionati nelle maggiori call europee del nuovo dominio.

Tutto questo ci permette di proporci come player internazionale sul campo che dominiamo, quello dello spettro elettromagnetico, dove stiamo sommando alle competenze tradizionali che abbiamo da 70 anni quelle nuove». Un cambio di questo genere, come sottolinea il presidente Enzo Benigni, deve partire anche dalle nuove competenze che si vanno a sommare alla conoscenza profonda dello spazio elettromagnetico e alle dinamiche svelate da geni come Maxwell e Lorentz.

«Non parlo solo di ricambi generazionali ai vertici dell'azienda, ma del nostro team ingegneristico: non si può fare innovazione senza innovare i cervelli. È cosi che una società con mille persone compete con colossi che ne hanno 100 mila». 

 

In allegato l'articolo completo a cura di Il Corriere della Sera.

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Stefano Micalone




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