News - 25/09/2023

L'economia di Roma negli anni duemila, Camilli: "Crescita con migliore ruolo PA e investimenti pubblici"

Il Presidente di Unindustria ha partecipato questa mattina alla presentazione del rapporto realizzato dalla Banca D'Italia e presentato nella sede della Camera di commercio di Roma

Questa mattina il nostro Presidente Angelo Camilli è intervenuto presso la Camera di Commercio di Roma in occasione della presentazione del rapporto realizzato da Banca d'Italia:

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"L'economia di Roma negli anni duemila tra cambiamenti strutturali, mercato del lavoro e disuguaglianze"

Dopo i saluti istituzionali del Presidente CCIAA di Roma, Lorenzo Tagliavanti, la ricerca è stata presentata dal direttore della sede di Roma della Banca d'Italia Antonio Cinque, il quale di è soffermato sugli aspetti territoriali dell'economia romana.

Due i temi fondamentali nella crescita dell'economia di Roma: rimettere al centro il ruolo della Pubblica amministrazione e recuperare nel settore degli investimenti. "Il rapporto presentato oggi analizza l’economia dell’area metropolitana di Roma dagli inizi degli anni duemila fino alla vigilia della pandemia" - ha commentato nel suo intervento il nostro Presidente Angelo Camilli.

"Nell’arco di quasi un ventennio, l’andamento del valore aggiunto pro capite della capitale è stato peggiore di quello delle altre principali città italiane ed europee. Ci sono diversi fattori negativi che hanno determinato questo risultato, ma abbiamo anche alcuni punti di forza.

Oggi si apre un decennio potenzialmente molto positivo, su cui pesa però la riduzione degli investimenti pubblici che si traduce nella stagnazione del numero delle grandi imprese. Per trasformare la città invece ci vogliono certezze, nella spesa e nelle scelte: dobbiamo riportare al centro la crescita e lo sviluppo del sistema imprenditoriale, lavorare per la costruzione di un ambiente che favorisca gli investimenti e la loro messa a terra, e migliorare i servizi a vantaggio dell’attrattività della nostra Capitale".

C’è ancora poca consapevolezza industriale: manca una vera politica industriale e un vero partenariato tra mondo della ricerca e mondo dell'impresa, che fanno ancora troppa fatica a dialogare. Ci stiamo provando ad esempio con il Rome Technopole, ma occorre semplificare e intervenire in un’ottica di sostegni, non di sussidi, puntando sui settori strategici e sulla grande qualità delle nostre imprese. 

Non possiamo crescere solo con il turismo: dobbiamo aumentare l'attrattività della città metropolitana per le imprese innovative nei settori in cui abbiamo ancora un vantaggio competitivo, che sono di frontiera in questa fase di doppia transizione: digitale, energia, farmaceutica, aerospazio, cyber security. E resta essenziale rafforzare le competenze nella Pubblica Amministrazione: a questo proposito, torna valida la nostra proposta di assumere 5.000 giovani di valore nelle PA del Lazio, per aumentarne l’efficienza e la capacità di progettazione. Dobbiamo riportare al centro la crescita e lo sviluppo del sistema imprenditoriale, dobbiamo lavorare per la costruzione di un ambiente che favorisca gli investimenti e la loro messa a terra”.

In foto nella tavola rotonda, insieme al Presidente Camilli, gli assessori Monica Lucarelli (Roma Capitale) e Roberta Angelilli (Regione Lazio), e Luigi Capello (LVenture Group).