Interviste ed Editoriali - 02/10/2023

Economia del Lazio, il Presidente di Unindustria Angelo Camilli: "Per recuperare servono infrastrutture di qualità e più formazione scientifica"

Trasporti pubblici, inaccettabile la situazione dei taxi a Roma

“Occorre uno sforzo corale delle istituzioni, della politica, delle imprese, per rilanciare l'economia di Roma e del Lazio e restituirle la dignità che merita. Noi la nostra parte già la facciamo, e siamo pronti a intensificare gli sforzi”. Lo dice il nostro Presidente Angelo Camilli in un’intervista a Repubblica, a commento dei dati Bankitalia sull’economa del Lazio. Ci sono criticità “ma anche punti di forza di una regione che probabilmente chiuderà l'anno con una crescita dell'1%, più della media nazionale”.  

“Sono due le urgenze da attaccare. Serve un salto di qualità nelle infrastrutture - strade, rifiuti, trasporti pubblici con l'inaccettabile situazione dei taxi - e un miglioramento nell'offerta formativa, dove il modello non si è evoluto per avvicinarsi alle esigenze del mondo del lavoro e le imprese di comparti eccellenti non trovano personale. Da recenti indagini emerge che nel settore scientifico-sanitario il 60% dei posti offerti non viene coperto. In altri settori innovativi le medie sono del 30-40%”.   

“Una risposta possono essere gli Its, i nuovi corsi para-universitari di specializzazione tecnica e sottolineo l'ottima collaborazione con le autorità regionali. È un'esperienza da sviluppare e valorizzare in relazione con il mercato del lavoro locale, per preparare giovani (e meno giovani) a lavorare in azienda con consapevolezza e produttività. Ci sono settori industriali in maggiore sofferenza come la manifattura innanzi tutto, specie a vocazione esportatrice che risente del rallentamento globale a partire dal nostro ‘cliente’ per eccellenza, la Germania: dal chimico-farmaceutico fino alle auto, dove abbiamo isole di eccellenza di prestigio come lo stabilimento Stellantis di Cassino che lavora però a una frazione della capacità, e poi il polo della componentistica sempre nel sud della regione. Molto bene vanno invece il digitale e l'hi-tech, con grandi imprese a trainare la crescita e le esportazioni di servizi ma anche Pmi e startup sviluppate negli "incubatori" dell'area metropolitana di Roma”.   

“Non c’è un ‘derby’ Roma-Milano, il derby c'è solo allo stadio. Sicuramente abbiamo perso delle battute negli investimenti pubblici, dovute anche ai commissariamenti del Comune di Roma del decennio passato in cui gli investimenti pubblici furono di due miliardi, la metà di Milano che è sette volte più piccola. Ora puntiamo anche noi sui grandi eventi: la Ryder's Cup che si è appena conclusa, il Giubileo del 2025, l'Expo del 2030 sperando che nell'assegnazione anche se il solo essere in "finale" già ha mosso interessanti investimenti. Poi ci sarà un altro evento importante al quale la Chiesa vuole dare solennità, la commemorazione nel 2033 del bimillenario della Passione”.