Multinazionali, cresce il valore nel Lazio. Santacroce: "Avanti con il gioco di squadra per un territorio più attrattivo e competitivo"

Per 142 gruppi esteri e 115 italiani la regione si rivela più produttiva perfino della Lombardia. E cresce la retribuzione media. La nostra vice presidente ne parla oggi su Il Tempo

I gruppi internazionali sono sempre più attratti dal know how e dalle risorse del Lazio: per 142 gruppi esteri e 115 italiani la nostra regione si rivela più produttiva perfino della Lombardia. E cresce la retribuzione media. Ne parla oggi Alessandra Santacroce, Vice Presidente Unindustria con delega alle multinazionali e ai mercati esteri, nell'intervista a cura di Damiana Verucci per Il Tempo, dove rappresenta concretamente i numeri alla base della crescita del valore generato dalle multinazionali sul nostro territorio.

Forse è una realtà ancora poco conosciuta, ma le multinazionali che scelgono il Lazio come luogo privilegiato per fare impresa continuano a crescere, nonostante le non trascurabili difficoltà di contesto: sono ben 142 i gruppi esteri e 115 quelli italiani, per oltre 4100 unità locali, responsabili di quasi un quarto del Pil laziale. Questi gli ultimi dati del Centro studi Unindustria che certificano quanto la nostra regione sia diventata, soprattutto negli ultimi anni, molto attrattiva per i grandi gruppi in settori che vanno dal turismo alla farmaceutica, al tecnologico. Un esempio concreto? I tanti casi di maxi investimenti nella nostra capitale da parte delle grandi catene alberghiere internazionali che puntano sugli hotel a cinque stelle: hub strategici per l’occupazione e grandi produttori di ricchezza.

Se si guarda il Lazio, e poi il resto d’Italia, si vede che la nostra regione è quella dove proprio i livelli di produttività sono i più elevati per le multinazionali: 116 mila euro per le estere e 112 mila per le italiane. La Lombardia è solo seconda, seguita dal Trentino Alto Adige. E sempre il Lazio è la regione dove il contributo dei gruppi multinazionali italiani è più rilevante, pari al 34% del fatturato e al 20,7% del valore aggiunto. Allo stesso modo, la retribuzione media per dipendente supera i 43 mila euro contro i 39 mila della media italiana.

Uno dei punti di forza del Lazio è il "know how" regionale e il bacino di competenze, a cui le stesse multinazionali contribuiscono apportando un grande valore aggiunto anche al mondo delle filiere rispetto alle sfide attuali della transizione ecologica e tecnologica. E creando indotto. Ma la strada per far crescere gli arrivi dall’estero è ancora lunga e «Va fatta conoscere», come afferma la Santacroce:

«Proprio per questo Unindustria ha creato il Gruppo tecnico per le Multinazionali e i Mercati Esteri: anche per rendere noto il loro contributo all’economia regionale. In questi anni abbiamo fatto tanto, partendo dalla sottoscrizione di un protocollo con la Regione Lazio nell'ambito dell'iniziativa "Invest In Lazio", un servizio di customer care e assistenza nei confronti delle multinazionali che operano sul territorio, simbolo di un impegno concreto nei confronti di chi investe nella nostra regione e frutto di un gioco di squadra che dimostra l’importanza della collaborazione tra pubblico e privato, nell’interesse della competitività e della crescita del territorio e nel rispetto dell'importanza che le multinazionali rivestono nello sviluppo economico e sociale del Lazio”.

Su ciò che serve nell'immediato futuro la Santacroce non ha dubbi: "E' necessario un confronto sempre più stretto con le Pubbliche Amministrazioni e con gli enti locali per portare avanti quel gioco di squadra che cerchiamo di stimolare con la nostra azione che ci permetterà di essere sempre più competitivi".

Le criticità da superare? "La lunghezza degli iter burocratici e l'incertezza di regole e tempistiche, elementi che scoraggiano qualsiasi investitore e contro cui lottiamo da tempo. E inoltre è necessario investire fin da subito su una comunicazione più strutturata per trasferire al meglio tutte le opportunità offerte dal nostro territorio".