Economia del mare tra sviluppo e sostenibilità ambientale: Cristiano Dionisi ospite in RAI a "Casa Italia"

Il Presidente di Unindustria Civitavecchia: "Cresce l'attenzione delle imprese che operano nella blue economy. Stiamo lavorando molto su questo tema strategico per il nostro territorio"

Il Presidente di Unindustria Civitavecchia Cristiano Dionisi è stato ospite a Casa Italia - RAI, condotta da Roberta Ammendola, per parlare di come le aziende impegnate nella Blue Economy lo sono anche nella sostenibilità ambientale. Tra i temi affrontati anche lo sviluppo del porto di Civitavecchia e gli investimenti per il futuro, il traguardo del tavolo interministeriale con il Governo e il valore economico per tutto il territorio.

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Dionisi interviene dal min. 37’45” a 1h.03’00”

Su economia del mare e sostenibilità:

"Lavoriamo sul considerare gli spazi acquatici come motori di innovazione, motori di crescita, alveo di sviluppo economico sostenibile e redditizio e quindi nel percorso ispirato dalla commissione europea cerchiamo di fare la nostra parte affinché il nostro mare abbia la migliore salvaguardia dal punto di vista dell'impatto delle imprese e dell’uomo, e devo dire che qualche risultato già lo stiamo avendo perché dal rapporto annuale 2023 sull’economia del mare vediamo come ci sia un'attitudine crescente delle imprese alla sostenibilità ambientale. Le imprese che operano nella blu economy, e che hanno acquisito certificazioni ambientali, in termini percentuale sono il doppio rispetto alle imprese totali che operano nell’economia italiana. C'è una grande attenzione delle imprese ai temi della sostenibilità: oltre il 6% di quelle che operano nella blue economy hanno redatto un bilancio di sostenibilità o report di sostenibilità contro Il 2 e mezzo % del totale delle imprese, insomma noi stiamo cercando di fare la nostra parte con grande determinazione".

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Sul porto di Civitavecchia:

"Stiamo lavorando molto come Unindustria sostenendo le Istituzioni, come l'Autorità di Sistema Portuale, per mettere a terra progetti importanti. Soltanto dal PNRR abbiamo ricevuto 220 mln di €, ci sono risorse proprio del porto che si affiancano a questi fondi per rivoluzionare il sistema porto e per vederlo nella sua accezione contemporanea, quindi un porto come un pilastro economico ma anche come cluster di imprese capaci di collaborare tra loro in maniera sostenibile, in maniera futuribile. Il mare può dare senza dubbio un contributo molto importante all’entroterra: dal mare si può ricavare energia, gli organismi del mare possono aiutare a depurare le acque e a produrre sostanze utili anche nell’entroterra. Sul tema energetico ad esempio siamo lavorando e ci stiamo candidando ad ospitare uno degli hub nazionali italiani sul tema dell’eolico off-shore: soltanto nell’area davanti la costa di Civitavecchia sono stati presentati otto progetti di eolico off-shore galleggiante e quindi stiamo lavorando affinché si possa strutturare su questo nostro territorio un progetto di proposta a servizio del sistema economico nazionale sulla produzione energetica da eolico galleggiante".

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Sul tavolo interministeriale con il Governo:

"C'è un tavolo importante avviato con il Governo con cui è stato adottato un Piano del Mare: crediamo che sia un traguardo storico per sviluppare assieme le potenzialità delle nostre filiere marittime e gestire lo sviluppo sostenibile del mare. Dopo anni di legistazione frammentata, oggi abbiamo delle linee guida".

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Sul valore economico della Blue economy:

"Oltre 50 miliardi di valore aggiunto ma vorrei ricordare un dato che secondo il nostro punto di vista è assolutamente fondamentale: l’economia del mare esprime una forza moltiplicativa nell’economia assolutamente rilevante: per ogni euro prodotto nel settore dell’economia del mare se ne generano di media 1,7 sul resto dell’economia, con punte di vera eccellenza. Mi riferisco ad esempio alla movimentazione delle merci e dei passeggeri che è il comparto a più elevata capacità moltiplicativa perché per ogni euro investito se ne generano 2,7 sul resto dell’economia; è vero anche per la cantieristica navale, un settore di grande eccellenza internazionale per l’Italia, per il quale ogni euro investito genera oltre 2,5 euro, e poi non ci dimentichiamo delle attività turistiche, sportive e ricettive che ne generano oltre due. Quindi noi dobbiamo continuare a lavorare alla visione strategica dell’economia del mare, perché è una forza trainante per tutta l’economia nazionale".

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