Il 15 marzo scorso, il COREPER ha votato a favore della proposta sulla Corporate Sustainability DUE Diligence Directive (CSDDD) che intende normare le responsabilità delle grandi aziende relative agli impatti negativi effettivi o potenziali sull’ambiente e sui diritti umani delle proprie attività, delle società controllate e lungo la catena del valore.
Rispetto alla proposta iniziale è stato rivisto il perimetro di applicazione della direttiva che viene ristretto alle imprese che hanno almeno 1000 dipendenti e un fatturato annuale di 450 milioni di euro. I comparti considerati ad alto rischio al momento sembrano essere stati esclusi. Stando ai dati preliminari analizzati dal Centro di ricerca sulle società multinazionali circa 5421 aziende saranno assoggettate agli obblighi imposti dalla proposta di direttiva, rispetto alle 16389 aziende che venivano coinvolte dalla proposta iniziale; dunque, c’è stata una riduzione di circa il 67% del campo di applicazione.
Ottenuta l'approvazione degli stati membri, la direttiva dovrà essere sottoposta al voto degli eurodeputati. Il mese di aprile rappresenta l'ultima finestra temporale disponibile per condurre questa votazione, poiché le elezioni parlamentari di giugno porteranno alla formazione del nuovo Parlamento dell'Unione Europea.