Da giovedì 13 marzo sono entrate in vigore le nuove misure restrittive USA all’importazione di acciaio, alluminio e loro derivati, che si aggiungono a quelle adottate nel 2018, successivamente modificate nel 2020, e ripristinate portando il dazio aggiuntivo per l’alluminio e derivati dal 10% al 25, estendendo per entrambi i comparti il campo di applicazione ed eliminando deroghe ed eccezioni, salvo per i prodotti la cui materia prima sia stata fusa e colata (“melted and poured”) negli USA.
I dazi americani vengono adottati sulla base di norme per la sicurezza nazionale (Sez. 232 Trade Expansion Act 1962). L’elenco delle voci doganali interessate è reperibile nei file allegati: la nomenclatura combinata è quella americana (HTS – Harmonized Tariffs Schedule) .
La Commissione europea ha prontamente reagito annunciando contro-misure adottate nell’ambito del Regolamento 654/2014 c.d. “Enforcement Regulation”, modificato nel 2021 proprio per reagire a misure incompatibili con la disciplina multilaterale del commercio senza attendere la pronuncia della OMC. La Commissione calcola che i dazi americani del 2018-2020, ieri ripristinati, impattino su circa 8 miliardi di euro di esportazioni europee, mentre quelli aggiunti da ieri su ulteriori 18 miliardi. Complessivamente, quindi, le contromisure mireranno a compensare il danno subito per circa 26 miliardi di euro e si articoleranno in due momenti: i) a partire dal 1° aprile, riattivando dazi per 8 miliardi di euro sugli elenchi di beni e prodotti importati dagli USA definiti nel 2018-2020; ii) dal 13 aprile con un ulteriore elenco di beni e prodotti importati dagli USA per un valore di circa 18 miliardi di euro.
Su quest’ultimo elenco, è in corso da ieri una consultazione pubblica aperta a “chiunque sia colpito dalle misure americane e da quelle della possibile risposta della UE” (dunque estendibile a tutte le Associazioni e le imprese interessate) che si concluderà il 26 marzo. Trovate a questo link l’elenco ed il questionario per partecipare alla consultazione. Il questionario, compilabile anche in italiano, oltre alle generalità identificative e di riferimento del rispondente, chiede di indicare le voci doganali ritenute sensibili, offre la possibilità di fornire commenti (anche sugli effetti delle misure americane) e di accludere dati e informazioni a supporto delle sensibilità indicate.
Secondo la Commissione europea l’elenco è stato definito in maniera mirata ed accurata per limitare l’impatto sulle produzioni europee, tenendo presente la disponibilità di tali beni e prodotti all’interno del mercato Ue e/o di approvvigionamenti alternativi. Esso contiene oltre 1,700 codici doganali a 8 cifre suscettibili di divenire oggetto di contro-misure europee, verosimilmente con dazi speculari (25%). Fra i settori contemplati: agricolo, ortofrutticolo, alimentare, preparazioni alimentari, bevande, vini, alcolici, minerali, chimico, plastica, accessori, pellami, calzature, legno, arredo, carta, vetro, tessile, abbigliamento, macchinari, parti di macchine, bicilette, motocicli, elettrodomestici, siderurgico, metallurgico.
Dal 2 aprile è atteso un ulteriore passaggio con l’adozione da parte USA dei dazi c.d. “reciproci”, a cui è verosimile che seguiranno contro misure di Bruxelles. Data l’eccezionalità di queste circostanze e l’imprevedibilità della loro durata, Confindustria sta valutando la costituzione di una task force interassociativa specificamente dedicata e composta di esperti in materia commerciale e doganale.