Arriva la bocciatura parziale da parte del TAR Lazio per il Decreto Aree Idonee, la normativa entrata in vigore nel luglio scorso per regolamentare l’individuazione delle superfici idonee all’installazione di impianti da fonti rinnovabili.
La pronuncia, la numero 9155 del 13 maggio 2025 (disponibile in allegato), segna una svolta nella disputa tra Stato e Regioni sulla pianificazione delle rinnovabili in quanto annulla i commi 2 e 3 dell'articolo 7, che dispongono i criteri sulla base dei quali le Regioni devono individuare le aree idonee e non idonee.
In particolare, i giudici hanno considerato illegittima la possibilità riconosciuta alle Regioni di stabilire una fascia di rispetto fino a 7 chilometri dai beni vincolati, giudicandola eccessiva e priva di adeguata giustificazione sotto il profilo ambientale e paesaggistico. È stata inoltre ritenuta censurabile l’assenza di una normativa transitoria a tutela dei procedimenti amministrativi già avviati, così come la carenza di un quadro chiaro e coerente di principi e criteri che guidi le Regioni nell’esercizio delle proprie competenze.
La sentenza impone al MASE di rieditare i criteri entro 60 giorni dalla notifica della sentenza e le Regioni a loro volta dovranno rimodulare i propri provvedimenti a valle del nuovo Decreto. In futuro, quindi, le Regioni non potranno introdurre, attraverso le loro normative, restrizioni più rigide rispetto a quanto stabilito dalla normativa statale e dovranno quantomeno recepire le aree considerate idonee secondo la legge.