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Foto gallery - 12/06/2025

Adempimento collaborativo, "Patti chiari per imprese forti": a Roma la tappa del roadshow promosso da Confindustria, Mef e Agenzia delle Entrate per le imprese di Lazio, Umbria e Sardegna

Il Presidente di Unindustria Giuseppe Biazzo: "L'adempimento collaborativo è un tema centrale per le nostre imprese, alleate dello Stato nel generare valore, occupazione e sviluppo"

 

Si è tenuta oggi giovedì 12 giugno 2025, in Unindustria a Roma, la tappa del Roadshow “Patti chiari, per imprese forti”, promosso da Confindustria, Mef e Agenzia Entrate per far conoscere alle imprese italiane l’istituto dell’adempimento collaborativo, o cooperative compliance, in particolare alla luce del progressivo abbassamento dei requisiti finanziari per aderire. La tappa di Roma era dedicata dagli organizzatori alle aziende di Lazio, Sardegna e Umbria.

 

Possono già accedere all'Adempimento Collaborativo le imprese con un volume di affari pari a 750 milioni: questa cifra scenderà fino a 100 milioni nel 2028, passando per i 500 del 2026. Il che significa che, dai dati dell’Agenzia delle Entrate, nel Lazio, Umbria e Sardegna si arriverà dal 2028 a 1.200 aziende interessate, una platea che a livello nazionale salirà a 11mila tra 3 anni.

 

L'Adempimento Collaborativo può rappresentare un effettivo elemento di svolta, inaugurando un percorso di collaborazione e fiducia reciproca tra fisco e imprese. Ministero e Agenzia tengono molto a incontrare e a sensibilizzare il massimo numero di aziende per questo tema di estrema importanza. Il compito di Unindustria e del sistema Confindustria è quello di informare e sensibilizzare al meglio le aziende, per poi assisterle nel percorso di adesione prescelto nel modo più rigoroso. Questo roadshow, che ha già fatto tappa a Bologna, Venezia e Napoli, proseguirà con altre date in tutta Italia con l'obiettivo di offrire una panoramica su vantaggi, modalità di adesione e modelli di successo in vista del progressivo ampliamento della platea potenziale nei prossimi anni.  Il prossimo appuntamento si svolgerà il 27 giugno a Firenze, mentre il ciclo di iniziative si concluderà a settembre, con l'ultima tappa in programma a Milano.

 

In occasione dell'incontro odierno a Roma sono intervenuti il Presidente di Unindustria Giuseppe Biazzo, il Viceministro dell'Economia e delle Finanze Maurizio Leo, il Direttore dell'Agenzia delle Entrate Vincenzo Carbone, il Capo del III reparto della Guardia di Finanza Luigi Vinciguerra, il Vicepresidente Confindustria Angelo Camilli, il Presidente ODCEC Elbano De Nuccio. A seguire, testimonianze aziendali e tavola rotonda con Maurizio Leo, Vincenzo Carbone, Gen. Luigi Vinciguerra, Luigi Marotta (Enel), Francesca Fracassi (Q8), Alessandro De Franco (ACEA). L'appuntamento è stato moderato da Giovanni Parente de Il Sole 24 ore.

 

 

Così il Presidente di Unindustria, Giuseppe Biazzo:

 

"Ringrazio sentitamente il Viceministro Leo, il Direttore Carbone, il Generale Vinciguerra, il Vicepresidente Camilli e il Presidente De Nuccio per la loro presenza oggi qui a Roma, nella nostra sede. Un segnale concreto di attenzione verso il tessuto produttivo del nostro territorio. Il tema dell’adempimento collaborativo è centrale per le nostre imprese, non solo perché rappresenta una modalità più evoluta di gestione del rapporto tra contribuente e fisco, ma perché introduce finalmente una logica fondata su trasparenza, fiducia reciproca e condivisione preventiva del rischio. Un sistema in cui le imprese non sono più viste con sospetto, ma come alleate dello Stato nel generare valore, occupazione e sviluppo. Unindustria promuove da tempo la necessità di una fiscalità chiara, prevedibile e collaborativa. In questo senso, l’istituto della Cooperative Compliance si inserisce perfettamente nel quadro di trasformazione del nostro modello industriale, che stiamo portando avanti anche attraverso il Piano Industriale del Lazio che ha l'ambizione di rafforzare le imprese esistenti, attrarne di nuove, valorizzare i nostri asset strategici, dalla manifattura avanzata all’aerospazio, dalla farmaceutica ai servizi innovativi, creando un contesto normativo, fiscale e infrastrutturale competitivo.

 

Questa riforma fiscale non può essere vista solo come uno strumento per le grandi imprese. Il progressivo abbassamento delle soglie di accesso - da 750 milioni fino a 100 milioni entro il 2028 - è una svolta per le nostre medie imprese, che qui nel Lazio rappresentano una parte importante della spina dorsale produttiva. Ed è qui che entra in gioco il ruolo del sistema confindustriale. Non solo informare, ma accompagnare concretamente le imprese in questo percorso: affiancarle nella costruzione del Tax Control Framework, offrire competenze e strumenti, creare un network tra aziende, consulenti e istituzioni. In tal senso, il regime di adempimento collaborativo, introdotto con il D.Lgs. n. 221/2023, rappresenta una straordinaria opportunità per favorire il dialogo tra imprese e fisco. Un’opportunità che, purtroppo, rischia di essere appesantita da nuovi obblighi di compliance e regole troppo dettagliate che potrebbero creare più difficoltà che benefici. È fondamentale che le modifiche normative future continuino a semplificare e rendere funzionale il sistema, evitando che la burocrazia eccessiva rischi di minare l'efficacia dello strumento. La collaborazione tra impresa e Stato è una responsabilità condivisa. Solo così potremo creare un contesto fiscale moderno, efficiente e capace di rafforzare la fiducia nel sistema Paese.

 

 

Il regime di Cooperative Compliance

Introdotto in Italia dal d.lgs. n. 128/2015, mira a instaurare un rapporto trasparente, preventivo e collaborativo tra l’Amministrazione finanziaria e i contribuenti di maggiori dimensioni. il regime consente alle aziende ammesse di beneficiare di un dialogo anticipato e costante con l’Agenzia delle Entrate sulle situazioni fiscali potenzialmente rischiose.

 

Rivolto inizialmente alle imprese con un volume di affari o di ricavi non inferiore a una soglia di 750 mln, si sta progressivamente abbassando fino a 100 milioni di Euro entro il 2028. In realtà anche questo limite può essere sempre derogato in basso in vari casi: 
 

  1. azienda di qualsiasi dimensione che fa parte di un Gruppo in cui una ha già aderito alla CC
  2. azienda di qualsiasi dimensione che fa parte di un gruppo Iva 
  3. azienda di qualsiasi dimensione che fa parte di un Gruppo multinazionale che attua il Country-by-Country reporting
  4. azienda di qualsiasi dimensione controllata o collegata a una che ha aderito alla CC
  5. azienda di qualsiasi dimensione che ha già presentato interpelli su alcuni temi complessi 
  6. sperimentazioni dell’Agenzia


Il funzionamento si basa su tre pilastri: trasparenza reciproca, gestione preventiva del rischio fiscale e implementazione di un efficace Tax Control Framework (sistema di controllo interno dei rischi fiscali). L’impresa che aderisce al regime deve dimostrare di avere un sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale, documentato e verificabile. In cambio, può accedere a un canale diretto di interlocuzione con l’amministrazione, ottenere pareri preventivi vincolanti e ridurre il rischio di contenzioso.

La Cooperative Compliance promuove una fiscalità più affidabile, riduce l’incertezza per le imprese e favorisce un clima di fiducia tra fisco e contribuenti, con effetti positivi anche sull’attrattività del sistema paese.

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