Il Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, scrive una lettera aperta all'Europa, pubblicata oggi dal Corriere della Sera.
 
Il tempo della cautela è finito.
L’Europa si trova davanti a una sfida esistenziale: mentre Stati Uniti e Cina proteggono le proprie industrie e investono con decisione nelle nuove tecnologie, noi restiamo prigionieri di regole, vincoli e ideologie che rischiano di soffocare crescita e lavoro.
La corsa ai sussidi e le tensioni globali stanno minando la tenuta del nostro sistema produttivo e del nostro modello sociale. O saremo capaci di unire davvero – e non solo a parole – competitività e decarbonizzazione, oppure vedremo assottigliarsi la nostra base industriale, i salari e la coesione sociale, mettendo a repentaglio l’idea stessa di Europa.
Crediamo nei valori dell’Unione, convintamente. Ma l’obiettivo di ridurre del 90% le emissioni entro il 2040, nelle condizioni attuali, non è realistico. Senza una strategia industriale comune, la transizione ecologica si è già trasformata in deindustrializzazione. Il motore industriale europeo si sta spegnendo, proprio mentre le altre grandi potenze portano avanti muscolari politiche industriali e commerciali.