“Apprendiamo con una certa preoccupazione la notizia relativa all’aumento della tassa di soggiorno sugli hotel a 5 stelle contenuto nella delibera nel Bilancio di Roma Capitale e ci auguriamo fortemente che tale notizia non abbia fondamento perché, se concretizzata, comporterebbe più costi che benefici”, dichiara Stefano Fiori, Presidente della sezione Industria del turismo e del tempo libero di Unindustria.
“Sono trascorsi infatti solo pochi mesi dall’ultimo aumento - spiega Fiori - in occasione del quale Unindustria aveva già espresso in più occasioni l’importanza di concepire la tassa di soggiorno come 'tassa di scopo’ e quindi evidenziando la propria contrarietà se parte degli introiti derivanti dal contributo non fossero stati destinati ad alcuni servizi strategici per la città come il decoro urbano, la promozione turistica e la costituzione, una volta per tutte, del Convention Bureau”.
“Infatti - continua - in questo particolare momento storico aumentare la tassa di soggiorno da 7 a 10 euro per le sole strutture alberghiere a 5 stelle presenti a Roma, che ricordiamo essere solo 29, comporterebbe da una parte un’entrata assolutamente modesta nel bilancio del Comune, dall’altra un rallentamento del flusso turistico di alta qualità, soprattutto degli stranieri, il cui soggiorno medio è, lo ricordiamo, di due giorni e mezzo”.
“Confidiamo quindi - conclude Fiori - nella sensibilità dell’Assemblea capitolina affinché la tassa di soggiorno rimanga quella deliberata appena 5 mesi fa e che le sue entrate siano reinvestite nel turismo, un settore che è destinato ad essere sempre più strategico per lo sviluppo economico del territorio”.