il Ministero dell'Ambiente ha avviato l'istruttoria per l'emanazione del decreto che dovrà definire i criteri qualitativi e quantitativi che i Comuni dovranno seguire per l'assimilazione ai rifiuti urbani dei rifiuti speciali non pericolosi.
Il provvedimento ha rilievo anche fiscale, poiché dall'assimilazione dei rifiuti speciali agli urbani discende il conseguente assoggettamento alla TARI dei locali o delle aree scoperte in cui si producono tali rifiuti assimilati.
- raccogliere, i primi contributi da parte dei diversi stakeholders pubblici e privati;
- predisporre, anche sulla base dei contributi ricevuti, una prima bozza di decreto, da porre in consultazione con le rappresentanze imprenditoriali e pubbliche.
Confindustria ha riassunto, nel documento allegato, le sue osservazioni di principio che provvederemo a formalizzare al Ministero dell'Ambiente.
Nel documento, viene evidenziata la necessità che venga confermato il divieto di assimilazione dei rifiuti speciali prodotti nelle aree in cui si svolgono lavorazioni industriali, nonché nei magazzini ed aree scoperte, funzionali e collegati alle attività produttive, come previsto dalla disciplina TARI e confermato dal Dipartimento delle Finanze con la risoluzione n. 2/DF del 9 dicembre 2014.