Unindustria lancia il nuovo Help Desk Credito d'Imposta Ricerca e Sviluppo.
Opportunità
Per tutte le imprese che effettuano Investimenti in R&S negli anni 2015-2019.
recupero attraverso credito d’imposta delle spese sostenute per le attività di R&S.
Recupero del 50% dei costi sostenuti relativi al personale interno impiegato nelle attività di R&S o esterno attraverso contratti con Enti di Ricerca, imprese o start-up entrambe innovative
Recupero del 25% delle quote di ammortamento relative a spese di acquisizione o utilizzazione di strumenti o attrezzature da impiegare nelle attività di R&S.
La spesa dell’attività di ricerca e sviluppo deve ammontare ad almeno a 30.0000 euro (trentamila) mentre il credito concedibile può arrivare fino a 5 milioni di euro.
IL CREDITO D’IMPOSTA
Il credito d’imposta è, come noto, un abbattimento delle sulle imposte da pagare, un credito a valere sull’imposta lorda che viene accreditato all’imprenditore e riduce l’ammontare dei debiti o delle imposte dovute, corrispondente, tramite un coefficiente, a delle spese meritorie sostenute dall’imprenditore e che in alcuni casi, viene fatto valere automaticamente tramite la dichiarazione dei redditi.
L’agevolazione fiscale del credito d’imposta spetta anche a quelle aziende che stipulano contratti di ricerca e sviluppo di prodotti e soluzioni con start-up o PMI innovative.
L’ OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE
Il credito d’imposta per ricerca e sviluppo rappresenta una grande opportunità di crescita per le aziende, che possono investire denaro nello sviluppo strategico di soluzioni e prodotti fondamentali alla crescita e alla competitività.
Il bonus d’imposta è riconosciuto a tutte le imprese, a prescindere dalle dimensioni aziendali, dalla loro forma giuridica, dal settore di attività e dal regime contabile adottato, che effettuano investimenti in attività di ricerca e sviluppo a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2020.
CREDITO D’IMPOSTA IN RICERCA E SVILUPPO: UN BREVE CHIARIMENTO
La Legge di Stabilità del 2015 ha sancito che le imprese che sostengono una spesa privata in ricerca e sviluppo volta a garantire la loro competitività potranno ricevere un’agevolazione fiscale in credito d’imposta.
Successivamente, la Legge di Bilancio del 2017 ha stabilito che questa agevolazione fiscale fosse del 50% per tutte le spese ammissibili e per tutto il personale impiegato in ricerca e sviluppo, e ha innalzato l’importo massimo dell’incentivo a 20 milioni di euro. Con la Legge di Stabilità del 2019, questa percentuale è stata poi abbassata dal 50% al 25%, e l’importo annuo massimo concedibile a ciascuna impresa è passato da 20 a 10 milioni di euro, partendo da un minimo di 30 mila euro.
BONUS FINO AL 50%
Il credito d’imposta passa dal 50% al 25% con la Legge di Stabilità del 2019, ma con alcune eccezioni: infatti, il bonus è applicabile fino al 50% solo in questi casi:
spese relative al personale dipendente titolare di un rapporto di lavoro subordinato, anche a tempo determinato, direttamente impiegato nelle attività di ricerca e sviluppo;
spese relative ai contratti stipulati con università, enti di ricerca e organismi equiparati per il diretto svolgimento delle attività ricerca e sviluppo e ai contratti stipulati con start-up innovative e Pmi innovative, per il diretto svolgimento delle attività di ricerca e sviluppo a condizione, in entrambi i casi, che non si tratti di imprese appartenenti allo stesso gruppo dell’impresa committente.
Le SPESE AGEVOLABILI
La Legge di Stabilità del 2019 sostiene che le spese ammissibili sono:
Spese per il Personale Dipendente titolare di un rapporto di lavoro subordinato, anche a tempo determinato, direttamente impiegato nelle attività di ricerca e sviluppo;
Spese per il Personale con rapporto di lavoro autonomo, o comunque diverso dal lavoro subordinato, direttamente impiegato nelle attività di ricerca e sviluppo;
contratti stipulati con università, enti di ricerca e organismi equiparati per il diretto svolgimento delle attività di ricerca e sviluppo ammissibili al credito d’imposta;
contratti stipulati con imprese rientranti nella definizione di start-up innovative e con imprese rientranti nella definizione di Pmi innovative, per il diretto svolgimento delle attività di ricerca e sviluppo ammissibili al credito d’imposta;
contratti stipulati con imprese diverse da quelle indicate sopra, per il diretto svolgimento delle attività di ricerca e sviluppo ammissibili al credito d’imposta, a condizione che non si tratti di imprese appartenenti allo stesso gruppo della committente.
Contatti:
massimiliano.bondanini@un-industria.it
0684499307