OMIT

PROGETTARE, DEPURARE

Il servizio pubblico è quello che noti solo quando non funziona.

Acque depurate grazie ad Omit, l'azienda di Albano Laziale che da trentanni sviluppa soluzioni innovative nella costruzione delle macchine e si occupa di consulenza nella progettazione di impianti di depurazione, potabilizzazione e riciclaggio dell'acqua. Una storia che parte dall'interesse del suo fondatore, Carmine Elia, l'ingegnere formatosi alla Idross di Catanzaro che ha come target i depuratori. Ma la voglia di fare da sé e di crescere si fa subito sentire e insieme ad alcuni giovani imprenditori di prima generazione, accelera il progetto Omit.

COSA FARÒ DA GRANDE

Il racconto del sogno è quello di Carmine Elia.

«Provengo da una famiglia dove mio padre faceva il carabiniere – dice – ma l’imprenditore lo faccio da quando ero piccolo: a dieci anni costruivo i giocattoli da solo e fondevo il piombo sui tavoli. Da grande il mio modello non è cambiato ed ho continuato a pensare a tutto ciò che si può costruire. Un percorso che non ho mai abbandonato prima con una borsa di studio per un progetto pilota destinato a giovani calabresi che si affacciavano per la prima volta al mondo dell’impresa e poi con la laurea in Ingegneria».

«Per me l’imprenditoria è sempre stato un pallino, mentre nel settore acqua sono letteralmente inciampato. Nel tempo con l’azienda siamo cresciuti e ci siamo dedicati anche a ricerca e sviluppo. Infine ci siamo messi a costruire macchine. In mezzo a tutto questo cammino ci sono stati tanti errori, tante crescite ma anche tanto lavoro ben fatto di cui mi sento appagato».

PATERNITÀ

Per l'azienda rivestono un ruolo importante l'acquisizione di alcuni importanti brevetti. Tra i primi quello del 2016 implementato nel 2018 che riguarda una macchina nata per rivoluzionare il modo di depurare le acque. Oggi questo brevetto è globale ed è stato presentato in occasione di fiere nazionali e internazionali.

«Si tratta di un altro traguardo significativo e viste le potenzialità del brevetto è stato possibile chiudere partnership di grande livello oltre ad essere diventati hub europeo di questa macchina.– continua Carmine Elia - La progettazione della produzione industriale è quasi giunta al termine e l’azienda continua ad avere una crescita esponenziale. Il risultato che ottiene è ora strepitoso. Gli impianti di trattamento dell’acqua risalgono a tanti anni fa. Taron, questo il nome della macchina, è invece molto innovativa perché triplica la capacità dell’impianto, ne dimezza la superficie e offre un risparmio energetico importante. Una vera e propria rivoluzione “locomotiva a vapore-locomotiva elettrica”, come amo definirla».

Oggi Omit ha 40 dipendenti anche se le previsioni parlano di un target di crescita elevatissimo che porterà l'azienda nel giro di un quinquennio ad un totale di 300 risorse. In corso di test ci sono anche altri due brevetti che potrebbero far arrivare al più presto altrettanti brillanti risultati.

«Aldilà di ogni aspettativa è stato realizzato ciò che desideravo ed è tutta farina del nostro sacco. Nel c’è tanta voglia di andare avanti. Qui non si parla mai di licenziamenti, chi esce è perché va in pensione. Ogni volta è una festa e scendono le lacrime. Credo che sia la nostra arma vincente. Qui facciamo produzione vera, non carte».

Quando si dicono i sogni.

PAROLE CHIAVE

Sostenibilità: sociale, economica, territoriale. La missione è garantire un servizio essenziale e venire incontro alle esigenze della comunità, creando valore per il territorio, in linea con i principi di sostenibilità ambientale, economica e sociale, di trasparenza e legalità.

Acqualatina è la società a capitale misto che gestisce la distribuzione di acqua potabile e la depurazione delle acque reflue in gran parte della provincia di Latina, quattro comuni della provincia di Frosinone e due comuni, Anzio e Nettuno della provincia di Roma.

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